SULMONA – James Centofanti nacque a Sulmona, in provincia dell’Aquila, il 1 ottobre 1920, da Camillo e Anna Centofanti. Giunse negli Stati Uniti nel 1922. Sbarcò ad “Ellis Island” dal piroscafo “Providence”. I Centofanti stabilirono la loro residenza a Youngstown in Ohio. James servì nel Corpo dei Marines degli Stati Uniti durante la Seconda Guerra Mondiale. Tornato alla vita civile, Centofanti divenne imprenditore di grandissimo successo. Questo gli consentì di essere uno dei più autorevoli personaggi dell’Ohio.
Fu a lungo nel Consiglio di amministrazione della “Farmers National Bank” di Canfield. James Centofanti fu un filantropo generoso e caritatevole. Aveva una ferma convinzione: “coloro che sono benedetti dalla fortuna hanno la responsabilità di aiutare gli altri che sono nel bisogno”. Agì soprattutto nella zona di Canfield in Ohio. Con questa forte convinzione fondò la “The James and Coralie Centofanti Center for Health and Welfare for Vulnerable Populations” (si impegna a fornire supporto per iniziative educative, borse di studio per studenti, ricerca e sviluppo della forza lavoro che promuovono il benessere delle persone colpite da malattie debilitanti, povertà, disabilità e discriminazione. Particolare enfasi è posta sui bisogni sanitari, sociali ed emotivi delle popolazioni a rischio).
Le assai munifiche donazioni hanno aiutato a sostenere vari settori. Nel corso degli anni James Centofanti ha ricevuto numerosi premi per il suo impegno umanitario. Sposò Coralie (morta il 28 dicembre del 1999). James Centofanti morì il 23 marzo del 2010. L’eredità della sua preoccupazione per le persone svantaggiate continua a vivere grazie alla sua fondazione. Mark Graham, vicepresidente esecutivo della “Farmers National Bank” e presidente del comitato di distribuzione della Fondazione Centofanti così lo ricordò: “James ha sempre avuto un debole per i più deboli e i meno privilegiati, e questo si è riflesso durante la sua vita attraverso la sua generosità e il suo coinvolgimento diretto nel lavorare per migliorare la vita delle persone, specialmente quelle con bisogni speciali”.
A cura di Geremia Mancini – presidente onorario Associazione Culturale “Ambasciatori della fame”