CASTELLAMMARE DI STABIA (NA) – La gara di Reggio è stato un campanello di allarme, la trasferta di Castellammare ha confermato i limiti difensivi del Delfino, preso a schiaffi anche al Menti. Se a Reggio c’erano le attenuanti di giocare contro una squadra di caratura, oggi al cospetto del fanalino di coda, ci sono poche giustificazioni per il risultato ed in misura maggiore della prestazione complessiva.
COSÌ IN CAMPO – Padroni di casa che scendono in campo con il 4-4-2 e formazione rivoluzionata per 4 undicesimi: in porta Colombi, linea difensiva costituita da Baldanzeddu, Scogniamiglio, Mezavilla e Di Cuonzo. A centrocampo Zito, Cazzola, Scorzzarella e Erpen. In avanti Danilevicius e Sau. Risposta biancoazzurra con ancora assente Capuano al centro della difesa e Balzano preferito all’ultimo a Petterini a costituire la linea difensiva con Bocchetti, Brosco e Zanon. A centrocampo assente Verratti e Gessa preferito a Kone con Togni rilanciato a centrocampo. In avanti confermato il tridente composto da Insigne, Immobile e Sansovini.
Ma è il Pescara a passare con Togni : su punizione dal vertice sinistro con il destro a giro angola il pallone che termina alla sinistra di Colombi che non riesce ad arrivare sulla sfera diretta sul primo palo. La punizione era stata fischiata per un fallo di Meza Villa su Immobile che tentava l’ingresso in area.
TRACOLLO SCOZZARELLA, DELFINO IN APNEA – Ripresa con i padroni di casa che ribaldano il risultato: tocco di Sau in rovesciata e Bocchetti che allontana il pallone che finisce sui piedi di Scozzarella che di destro da appena dentro l’area trova l’angolo giusto. Il Pescara trova la conclusione solo al 6′ con una conclusione da fuori di Gessa con Colombi che si tuffa sul primo palo e un minuto dopo su una punizione a giro di Togni sul secondo palo che supera la barriera ma trova il volo plastico del portiere di casa a respingere di pugni. Troppo poco per cercare di riprendere in mano la partita.
90ESIMO DI FUOCO, CUCCHIAIO FATALE – Nonostante le energie spese nei precedenti minuti sono gli uomini di Braglia ad avere più benzina nel motore con il Delfino che sembra un pugile suonato ed incapace di impostare il gioco anche grazie al pressing alto adottato a tutto campo. Al 34′ punizione per Scogliamiglio che di testa impegna in tuffo Anania che si ripete sulla successiva ribattuta a pochi metri dalla porta di Raimondi con la difesa abruzzese visibilmente ferma. Al 37′ conclusione dal vertice sinistro dell’area di rigore di Raimondi sul secondo palo e pallone che esce di poco a lato ed un minuto dopo cross dalla destra per Erpen che conclude troppo largo di sinistro con pallone che termina di poco a lato. Minuto dopo minuto gli assalti dei padroni di casa si fanno sempre più ficcanti.
Al 40′ ci prova anche Cazzola con un bolide da fuori area, ma è super Anania a deviare sul suo palo in corner e due minuti dopo veementi proteste dei giocatori di casa per un tocco di mano di Brosco in area. Nemmeno un minuto e il rigore arriva: lancio in profondità per Raimondi e Bocchetti atterra il giocatore con esplusione successiva, anche se il contatto sembrerebbe avvenuto fuori area. Ci pensa il migliore in campo, Erpen a realizzare il gol decisivo con un coraggioso cucchiaio che sorprende Anania.
TABELLINO:
JUVE STABIA (4-4-2): Colombi; Baldanzeddu (28′ st Maury), Scogniamiglio, Mezavilla, Di Cuonzo; Zito, Cazzola, Scorzzarella (29′ st Raimondi), Erpen; Danilevicius (19′ st Di Tacchio), Sau. A disposizione: Seculin, Tarantino, Danucci, Zaza. Allenatore P. Braglia.
PESCARA (4-3-3): Anania; Balzano, Bocchetti, Brosco, Zanon; Cascione, Togni, Gessa (22′ st Kone); Insigne, Immobile, Sansovini (21′ st Soddimo). A disposizione: Pinsoglio, Petterini, Maniero, Corsi, Perrotta. Allenatore Znednek Zeman.
Arbitro: Velotto di Grosseto
Ammoniti: Balzano, Cazzola, Soddimo
Espulso: Bocchetti
Rete: 26′ pt Togni, 39′ pt Danilevicius, 5′ st Scozzarella, 27′ st Immobile (rig.), 45′ st Erpen (rig.)
Recupero: nessuno nel primo tempo, 4 minuti nella ripresa.
[Foto di Massimo Mucciante per gentile concessione]
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