Lo stage Stereotipi e corpi è aperto anche a persone prive di esperienze teatrali precedenti ma che abbiano una buona attitudine al lavoro con il corpo. Esplora principi di teatro fisico, danza contemporanea, relazione corpo – voce – movimento e improvvisazione teatrale. Le iscrizioni hanno luogo entro il 6 Maggio inviando un messaggio di richiesta via whatsapp al numero 333.1107187.
Lo spettacolo delinea un percorso creativo connaturato al titolo, Kashimashi, che riprende ironicamente un utilizzo stereotipato e discriminante nella lingua giapponese: Kashimashii vuol dire infatti “rumoroso, caotico” regalo di una visione tradizionale che vorrebbe un capannello di donne come origine di confusione e disordine. Kashimashi: “rumoroso, caotico”Kashimashi Il “bestiario privato” di Natasha Czertok si insinua nelle dinamiche legate a quella che siamo soliti definire “normalità” Il genere determina il nostro agire quotidiano: gesti, comportamenti, riti sociali. Con la lente di ingrandimento della ricerca teatrale il “bestiario privato” di Natasha Czertok si insinua, con una buona dose di autoironia, nelle dinamiche legate a quella che siamo soliti definire “normalità” e agli stereotipi in cui ci riconosciamo / che rifiutiamo /in cui ci sentiamo costretti. La messa in forma del mondo che l’essere umano mette in campo per essere efficace nel suo tendere all’universalità si serve, obbligatoriamente, di una modalità simbolica, ed è a questi simboli che si fa riferimento nella performance.
Esponente di spicco della grande storia del Teatro Nucleo. incarnata dai fondatori Horacio Czertok e Cora Herrendorf, attori, registi e intellettuali i quali sul finire degli Anni ’70 del secolo scorso furono costretti all’esilio in Europa da una Argentina sconvolta dal golpe militare, figlia d’arte, attrice e regista di grande talento e autonomia artistica, Natasha Czertok segue da anni un percorso che la vede protagonista non solo degli spettacoli e dell’attività composita del Teatro Nucleo, che ha sede a Ferrara, ma anche di una ricerca informata da interrogazioni personali sui temi profondi della contemporaneità. Di cui risente anche la sua creazione scenica, informata da una poetica fisico-musicale che richiama al teatro del corpo performativo di grande efficacia drammaturgica e visuale, amplificata dal disegno del suono di Vincenzo Scorsa e dalle immagini di scena di Daniele Mantovani. Una produzione Teatro Nucleo, con il sostegno di Regione Emilia Romagna e Ministero della Cultura
L’ingresso allo spettacolo è gratuito. Per la normativa in materia di Covid-19 lo spettacolo prevede un numero limitato di spettatori, pertanto è necessaria la prenotazione telefonica via Whatsapp al 347.7937963 fino ad esaurimento dei posti disponibili.
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