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“L’acqua è un bene limitato e un giorno potrebbe non bastare più anche in Italia”

da Mariacristina Salini

L’allarme viene da Gian Vito Graziano Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi , che annuncia per il prossimo ottobre  un Forum sull’Acqua

Si terrà il  18 /19 Ottobre 2011  , a Roma , il Primo  Forum Nazionale sull’Acqua, dal titolo “Fino all’ultima goccia” , voluto e organizzato dal Consiglio Nazionale dei Geologi  con l’obiettivo di  sensibilizzare su una tematica tanto importante . Gian Vito Graziano Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi lancia un forte  allarme sulla esauribilità della risorsa acqua:

l’acqua  è un bene limitato e un giorno potrebbe non bastare più anche in Italia. La quantità e la disponibilità di questa risorsa primaria saranno tra i principali problemi ambientali da affrontare in futuro non troppo lontano. Infatti le fonti utilizzabili di acqua dolce si stanno riducendo sempre di più a causa dell’inquinamento e del continuo incremento dei consumi sia agricoli, che industriali e domestici.
Roma ospiterà l’evento a Ottobre in un momento in cui non ci saranno i riflettori accesi dai referendum su tale problematica proprio perché vogliamo continuare a mantenere alta l’attenzione.In quella sede presenteremo una mozione agli organi competenti e varie proposte.

Proposte che dai geologi arriveranno subito ed in modo concreto:

nella realtà complessa del nostro Paese la fruibilità del bene acqua è caratterizzata da discontinuità territoriali, qualitative e quantitative. Una nuova coscienza deve guidare le scelte operative  per una gestione equilibrata delle risorse idriche, in un contesto sempre più condizionato da problematiche pressanti: fabbisogno crescente, inquinamento, cambiamenti climatici, desertificazione.
Nel Nord Italia gli usi civili dell’acqua sono soddisfatti prevalentemente dalle acque di falda. Mentre al Sud viene ad avere una fondamentale importanza l’uso delle acque provenienti da invasi artificiali.

I consumi medi in Italia di acqua  “passano dai 300-400 litri/persona al giorno per le grandi realtà metropolitane (Roma, Milano, Torino, Genova, Napoli) ai 150 litri/persona al giorno per esempio nelle zone della Sicilia interna (dove viene razionata). Questi consumi non sono in linea con le direttive dell’ONU che vorrebbe garantire, nei prossimi anni ad ogni abitante della Terra 40 litri/persona al giorno, per una popolazione prevista di oltre 10 miliardi di abitanti. Si vengono a creare situazioni di disequilibrio. Un altro problema fondamentale da affrontare è rappresentato dalle rilevanti perdite dei sistemi di captazione e distribuzione delle acque dolci estratte, per cui l’Italia risulta avere valori tra i più alti in Europa.
L’agricoltura è il settore nel quale vi è il maggior consumo e il maggior fabbisogno d’acqua, impiegata nell’irrigazione. Prevedere i consumi è abbastanza complicato.

La Conferenza Nazionale delle Acque  ha stimato che per una superficie totale di 3.345.000 ettari irrigati vengono consumati circa 25 miliardi di mc annui di cui l’80% in Italia settentrionale, il 4,2 % in Italia meridionale e insulare e il rimanente 1.4% in Italia Centrale (tali dati sono comunque confermati da successivi aggiornamenti curati da IRSA, CNR e ISPRA).
I fabbisogni industriali variano a seconda delle diverse tipologie degli impianti: studi dell’IRSA hanno ipotizzato un valore annuo complessivo di circa 5-7.5 miliardi di metri cubi che per il prossimo futuro (2020) dovrebbe praticamente raddoppiare arrivando a circa 13 miliardi mc annui. Tali consumi potrebbero essere abbattuti notevolmente prevedendo una sempre maggiore diffusione del riciclo dell’acqua.


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