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L’ Aurum senza “l’ex” riacquista la sua denominazione originaria

da Donatella Di Biase

Via gli “ex”…dagli immobili  del capoluogo adriatico . Secondo il sindaco Albore Mascia Pescara è stata troppo a lungo la città degli ‘ex’

PESCARA – A partire da ieri  la ‘Fabbrica delle idee’ di Pescara cancella il prefisso ‘ex’ e riacquista la sua denominazione originaria, ‘Aurum’, quel nome glorioso che ha rappresentato la storia stessa del vecchio Kursaal, poi sede del liquorificio del capoluogo adriatico, un nome sicuramente più idoneo per il rilancio di quell’immobile che sta tornando a essere il cuore della cultura regionale. Con la Illva di Saronno, proprietaria del marchio Aurum, l’amministarzione comunale ha stipulato ufficialmente la convenzione che permetterà di utilizzare quello stesso marchio.

Il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia nel corso  della  conferenza stampa convocata  ieri per la cerimonia di eliminazione del prefisso ‘ex’, alla presenza dell’amministratore delegato della Illva, il dottor Augusto Reina per la sottoscrizione della convenzione, e del professor Giordano Bruno Guerri, consulente per l’immagine del Comune di Pescara, ha detto:

oggi comincia il nostro ‘processo’ per cancellare il prefisso ‘ex’ dai nostri immobili e dalle aree di pregio, quelli che hanno fatto la storia del capoluogo adriatico, luoghi strategici intrisi di significato, che hanno ospitato fabbriche, luoghi di cultura o di commercio, con l’obiettivo di restituire loro, dove possibile e auspicabile, la denominazione originaria: a partire da questo momento, come già avevamo preannunciato lo scorso novembre dopo un rapporto epistolare con il dottor Reina, lo storico liquorificio di Pescara, torna a essere ‘Aurum’ e non più ‘ex Aurum’ come per decenni è stato chiamato in modo provvisorio e incompiuto dopo la sua dismissione.

Lo abbiamo sottolineato tante volte sin dal nostro insediamento: Pescara è stata troppo a lungo la città degli ‘ex’. Pensiamo all’ex Fea, all’ex Cofa, all’ex Napolplast, denominazioni che in realtà sono qualcosa di più di una semplice moda: quei nomi e quei prefissi ci raccontano la storia di una città e di luoghi che sono stati simbolo di sviluppo economico e di operatività, simbolo di un territorio che però negli anni ha progressivamente iniziato a perdere i propri elementi caratterizzanti. Parliamo di una città, Pescara, che nel cuore della pineta dannunziana aveva e ha un immobile che per decenni è stato il cuore della vita culturale del capoluogo adriatico e che all’improvviso è stato abbandonato, chiuso, dismesso, dimenticato, salvo poi essere riscoperto dalla giunta Pace, a fine anni ’90, tra gli immobili di proprietà dell’Università ‘D’Annunzio’ e, innescando una lunga trattativa, attraverso una delicata triangolazione, siamo riusciti a riportarlo tra le proprietà del Comune per restituirlo a nuova vita.

E poi parliamo di una città che aveva un mercato importantissimo, cuore del commercio di Porta Nuova, sul lungomare Cristoforo Colombo, che poi è stato dismesso, trasferito nel centro della Val Pescara, a Cepagatti, lasciando un vuoto urbano per anni abbandonato nel disinteresse. Oggi abbiamo finalmente riaperto il ‘caso’, riattivando il dialogo con la Regione Abruzzo, proprietaria dell’area, per il suo risanamento immediato e per la sua riprogettazione urbanistica, pensando alle esigenze del territorio. E poi l’ex Fea: per anni immobile della Gestione Trasporti Metropolitani, anch’esso poi abbandonato al degrado, sino a quando la nostra amministrazione, un anno e mezzo fa, ha deciso di restituirgli vitalità, energia, riutilizzandolo prima come parcheggio, e intanto avviando il confronto istituzionale per decidere la sua futura destinazione.

E questo solo per fare tre esempi eloquenti della nostra storia, ma soprattutto per tracciare il percorso di tre punti strategici del territorio per i quali abbiamo aperto un processo di riqualificazione che necessariamente dovrà partire dalla eliminazione dei prefissi ex, che hanno inevitabilmente attribuito al territorio un forte senso di incompiutezza e di ‘provvisorietà’ che poco si addicono a un capoluogo che sta crescendo e che ha l’ambizione di proporsi giustamente come ‘città europea’. E tale processo è iniziato dall’Aurum.

Il sindaco ha poi ripercorso la storia dell’Aurum e  delineato il futuro della struttura :

L’Ex Aurum è destinato nei progetti della città di Pescara a diventare un centro culturale di attrazione nazionale e internazionale, grazie anche alla recente istituzione del D’Annunzio Festival e alla recentissima nomina di Giordano Bruno Guerri a curatore dell’immagine della città’. Un luogo che tra l’altro si va ulteriormente arricchendo: pensiamo che appena una settimana fa abbiamo stipulato con l’Archivio di Stato la convenzione per trasferire negli spazi al pianterreno dell’immobile gli uffici dell’Archivio stesso, operazione che sarà conclusa entro maggio-giugno, dando ulteriore lustro allo storico liquorificio.

E partendo da tali brevi considerazioni, ho personalmente chiesto all’amministratore delegato Reina un incontro teso a valutare le possibili strategie di marketing, nell’ottica di tornare a coniugare la storia, la cultura, il territorio e il nome del famoso liquore Aurum. Un incontro dunque per valutare anche la possibilità di concedere la liberatoria all’uso della nuova denominazione della struttura in oggetto, per concederle la contestualizzazione dialettica e culturale ad essa propria per storia e motivazioni intrinseche, ovvero di poter tornare a chiamare lo storico liquorificio semplicemente ‘Aurum’’.

E la risposta del dottor Reina è stata immediata: il 26 novembre, quattro giorni dopo la mia lettera, ho ricevuto la risposta del dottor Reina, il quale ha espresso il proprio accordo a concedere la liberatoria all’uso della denominazione Aurum alla struttura indicata. Nello specifico il dottor Reina ha anche affermato che ‘per l’azienda stessa è motivo di soddisfazione e orgoglio concedere tale liberatoria, viste le finalità che l’amministrazione comunale di Pescara si propone’. La lettera è stata seguita da contatti telefonici e oggi insieme abbiamo tolto ufficialmente e in modo solenne il prefisso ‘ex’ per consentire alla struttura di riacquistare quella denominazione che è rimasta sempre nel cuore di tutti i pescaresi, ossia ‘Aurum’. Oggi parte dunque un nuovo cammino del nostro governo cittadino teso a proseguire l’opera di ‘sprovincializzazione’ del territorio, rilanciando l’immagine di una città giovane, dinamica ed europea”. Grande soddisfazione è stata espressa dal dottor Reina il quale ha ufficializzato la massima “disponibilità della Illva di Saronno a collaborare anche in future iniziative dell’amministrazione comunale per il rilancio dell’Aurum anche dal punto di vista del marketing.

Ha concluso il professor Guerri:

tale disponibilità  ci riempie di orgoglio perché l’impresa deve sposare la cultura e viceversa. Quando sono arrivato a Pescara ho subito trovato bellissimo tale edificio e ho proposto di non mutarne il nome, ma anzi di recuperare la denominazione originaria, data da D’Annunzio, cancellando ‘ex’. Oggi con la Illva di Saronno abbiamo celebrato un bel ‘fidanzamento’.

Subito dopo il sindaco Albore Mascia e l’amministratore delegato Reina hanno stipulato la convenzione per l’uso del marchio ‘Aurum’ e hanno staccato il prefisso ‘ex’ dalla scritta posta all’esterno del complesso in via D’Avalos.

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