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La Blundo su eliminazione di alcuni tribunali abruzzesi

da Redazione

BlundoL’AQUILA – La cittadina al Senato Enza Blundo che ha partecipato con tutte le realtà politiche e sociali, presso le città di Avezzano e Sulmona, alla manifestazione contro la soppressione dei Tribunali e a favore di un referendum abrogativo di una legge, che ha ricevuto critiche da diversi fronti e proprio nella regione Abruzzo ha dimostrato tutta la sua inadeguatezza, ha emesso la seguente nota:

“Bellissima la presenza della bandiera italiana portata dai giovani durante la fiaccolata che dimostra come i cittadini sentano forte l’appartenenza ad un Paese nonostante vengano sempre più delusi dalle istituzioni ed infatti “le vittime” della soppressione dei tribunali sono proprio i cittadini i quali dovranno fare i conti con una giustizia sempre più distante e meno efficiente, poiché tutte le cause confluirebbero presso il Tribunale di L’Aquila che non riuscirebbe a contenere il carico di lavoro. A tal fine la proroga di 3 anni della chiusura, che a Luglio avevo proposto verrà inserita come emendamento al DL Milleproroghe anche se non risolverà il problema, anzi potrebbe rivelarsi pericoloso per un indebolirsi negli anni dell’attuale produttività dei Tribunali.Proprio dal comitato promotore di Avezzano è nata l’idea di proporre un referendum abrogativo dell’intera riforma, raccolto dalla Regione Abruzzo e poi da altre 9 Regioni e, a tal fine, sono state raccolte 23 milioni di firme; un segnale importante che dimostra che la sovranità rimane comunque del popolo il quale, laddove contrariato, ha la possibilità, conferitale dalla Costituzione, di ottenere un referendum per esprimere e far rispettare attraverso il voto le reali esigenze troppo spesso inascoltate” .

La Blundo ha poi  sottolineato l’importanza del referendum, sia propositivo che abrogativo, come strumento di vera democrazia e punto fondamentale del programma del Movimento 5 stelle a favore del quale ha presentato una proposta in Parlamento facendosi portavoce di una legge popolare.

“Servono tutele definitive in grado di valorizzare questi servizi per il territorio e chi con professionalità e passione lavora per garantire giustizia e costruire una civiltà migliore basata sul rispetto delle regole e l’onestà.” conclude la Blundo.

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