Alla scoperta della country house che porta a tavola materie prime “a metro zero” e utilizza energia verde prodotta da fonti rinnovabili
CITTÁ SANT’ANGELO – Adagiata tra il mare e la montagna, la country house La Casa del Gelso nasce tra gelsi e ulivi a Città Sant’Angelo (Strada Lungofino, 70), uno dei borghi più belli d’Italia, celebrato dalla prestigiosa rivista americana Forbes ai primi posti della graduatoria mondiale per qualità e costo della vita. Immersa negli oltre duecento ettari di campagna dell’azienda agricola della famiglia Imperato, risalente alla fine dell’Ottocento, la Casa del Gelso era l’antica dimora colonica della mezzadria e, ancora oggi, conserva l’architettura rurale di un tempo: dalla struttura a ferro di cavallo tipica delle masserie abruzzesi all’aia; dalle volte a crociera in mattoni di terra cotta nostrana ai materiali di recupero dall’azienda stessa quali tavelle e coppi. Le sale interne con il grande camino, l’ampio porticato che affaccia sul giardino e la piazzetta con il suo antico gelso, sono i tratti distintivi della location.
Una casa di campagna legata alla vecchia tradizione agricola, in una azienda che ha sviluppato moderne tecnologie nel pieno rispetto dell’ambiente. Il fabbisogno termico della country house, infatti, è garantito da un impianto a biogas realizzato nei terreni della proprietà, alimentato da prodotti agricoli aziendali e da scarti dell’industria agroalimentare. Tramite l’utilizzo di un cogeneratore, il biogas prodotto, oltre ad essere trasformato in elettricità, genera energia termica che viene usata per il riscaldamento ed i servizi della country house.
Giuseppe, Francesco e Luigi Imperato sono i fautori del progetto, realizzato anche grazie alla preziosa collaborazione del cugino Lorenzo de Meis, nonché titolari dell’azienda che coltiva mais, cereali, orticole, uva e olivo.
“La Casa del Gelso – spiegano – è una realtà green nel cuore dell’Abruzzo che nasce dal nostro desiderio di conservare la tradizione della famiglia nell’ospitalità, unita alla genuinità dei prodotti coltivati nell’orto. Ispirandoci ai disegni di nostro padre, volevamo realizzare un ambiente che fosse accogliente e caratterizzato al contempo da una raffinata semplicità, attraverso un intervento fortemente conservativo dei caratteri locali”.
Ristorante à la carte e, al contempo, location ideale per cerimonie ed eventi, La Casa del Gelso offre in tavola la genuinità. La qualità delle materie prime e la ricerca dei sapori più autentici sono i capisaldi della cucina della country house affidata alla direzione di Daniele D’Alberto, giovane e affermato chef abruzzese, formatosi dagli stellati Gianfranco Vissani e Moreno Cedroni, per poi diventare sous chef al Pellicano di Porto Ercole.
“La country house – commenta – rappresenta per me un’esperienza molto stimolante perchè mi confronto con una tipologia di ristorante diversa”.
Con La Casa del Gelso, infatti, D’Alberto passa dalla cucina mediterranea creativa che guarda al futuro a piatti classici della trattoria abruzzese e italiana, sempre rielaborati nel suo stile.
“La cosa che più mi ha attratto in questa nuova sfida – aggiunge – è il contatto diretto con la terra, con i contadini e con una dimensione rurale. I lieviti sono preparati utilizzando le farine dei raccolti dell’azienda agricola Imperato, la nostra spesa è a km e metro zero, quello che non viene autoprodotto, viene acquistato dai piccoli fornitori che ci circondano”.
Un elemento caratteristico del menu, inoltre, è la vasta scelta di carni cotte alla brace nel grande camino di cui dispone la struttura. Far sentire a casa gli ospiti, come in una grande famiglia, questa la filosofia della country house. Tutto ciò si estrinseca nei piatti di D’Alberto attraverso un menu aggiornato sulla stagionalità dei prodotti ed una “cucina diretta, negli ingredienti e nelle preparazioni”.
I prodotti dell’orto a “metro zero”, il risparmio energetico, la campagna con i suoi ritmi lenti, sono i valori sostenibili tanto ricercati dal turista contemporaneo. Con le cinque stanze di carattere rustico e arredate con cura, la Casa del Gelso diventa così meta ideale per il cosiddetto “Slow Tourism”, promuovendo la qualità del cibo e l’esperienza nel verde.