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La Cna su commissariamento Carichieti

da Redazione

La Confederazione artigiana:  a rischio tutta l’economia locale .Le istituzioni vigilino su effetto colonizzazione

CHIETI – Preoccupazione per il futuro di un sistema creditizio locale, che potrebbe abbandonare al proprio destino l’intera economia provinciale, ed in particolare il mondo della piccola e media impresa, all’indomani del commissariamento deciso dalla Banca d’Italia nei confronti della Carichieti, viene espressa dalla Cna provinciale. Che rivolge l’invito alle istituzioni locali abruzzesi, «ad accendere i riflettori su questo caso, affinché l’Abruzzo non diventi definitivamente “terra di conquista” di banche extra regionali». Nella nota, l’associazione presieduta da Savino Saraceni e diretta da Letizia Scastiglia, pur non volendo entrare nel merito delle ragioni che hanno portato alla scelta dell’Istituto di via Nazionale, esprime il proprio timore circa il futuro di un sistema bancario locale: «Carichieti, dopo le vicende che hanno riguardato le altre tre Casse di Risparmio, la Bls ed altri istituti minori, restava l’unico istituto bancario con salde radici regionali. Ora, con la decisione di Bankitalia, esiste il fondato timore che anche questa positiva anomalia finisca per essere cancellata, che l’Abruzzo divenga terra di conquista di banche lontane con il cuore e con la mente. Con rischi evidenti per quel che riguarda l’attenzione verso il nostro territorio, e soprattutto la realtà delle piccole e medie imprese, le più sofferenti per le restrizioni del credito. Una realtà nei confronti della quale, sin qui, va detto, Carichieti aveva invece mostrato grande interesse e attenzione».
A confermare i timori della confederazione artigiana sul futuro del sistema bancario nel Chietino, oltretutto, vengono in soccorso sia i dati sull’erogazione del credito nel territorio della provincia («In due anni, tra il 2012 e il 2013, secondo il nostro Centro studi regionale, sono venuti a mancare nel Chietino ben 279 milioni di euro destinati al mondo dell’impresa, in una provincia che è la più forte d’Abruzzo sul piano produttivo»), sia gli esempi legati alle altre banche oggetto recente delle modifiche al pacchetto societario seguite al commissariamento, come la Tercas o la Caripe, «dove la restrizione del credito erogato alle imprese è forte».
Le gravi incertezze sui possibili scenari futuri, per la Cna di Chieti, sono dunque motivo più che sufficiente per «invitare i parlamentari abruzzesi, la Regione e le maggiori istituzioni locali a seguire con particolare attenzione l’evoluzione del “caso Carichieti”. Ed in particolare a scongiurare il rischio che si determini, alla fine di questa crisi, uno scenario di colonizzazione definitiva del sistema bancario regionale, che trasformerebbe l’Abruzzo solo in un grande serbatoio per la raccolta di risorse, da destinare poi ad altri territori».

 

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