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La commissione VIA boccia Ombrina Mare 2

da Donatella Di Biase

La Commissione nazionale per la Valutazione di Impatto Ambientale nella seduta di giovedì 7 ottobre 2010  ha espresso parere negativo sul progetto Ombrina Mare della Mediterranean Oil and Gas

CHIETI – Il   grande movimento di opinione creatosi intorno al rischio di petrolizzazione dell’Abruzzo ha centrato l’obiettivo e poco importa stabilire di chi sia il merito maggiore se la Commissione nazionale VIA ha bocciato il progetto Ombrina Mare 2. Sul carro dei vincitori vorrebbero salire in molti ma il posto d’onore è per l’ambiente, quotidianamente attaccato dal comportamento  irresponsabile dell’uomo, ed in particolare  per la nostra   incantevole e mai troppo valorizzata terra d’Abruzzo. Ci piace ricordare  la passione, la caparbietà, l’impegno profusi, in questi mesi  della” battaglia del petrolio”, dalla Prof.ssa Maria Rita D’orsogna, che ha cercato di sensibilizzare gli abruzzesi verso le problematiche ambientali e soprattutto,dando l’esempio,  ha motivato gli stessi  ad impegnarsi in prima persona per la propria terra.

Secondo  il consigliere delegato ai problemi della petrolizzazione, Franco Moroni:

la bocciatura di Ombrina Mare 2 da parte della Commissione nazionale per la Valutazione d’impatto ambientale è una vittoria per l’impegno della Provincia di Chieti

Salutiamo con gioia ed orgoglio la pronuncia della Commissione nazionale per la Valutazione di Impatto Ambientale che dà ragione alle osservazioni formali presentate dalla Provincia di Chieti contro il progetto denominato Ombrina Mare 2: è stata premiata la nostra scelta precisa e netta di opposizione ad una deriva petrolifera che danneggerebbe in maniera irreparabile il nostro modello di sviluppo.
Il presidente Enrico Di Giuseppantonio  ha sempre mantenuto una posizione precisa e ferma su ogni tipo di trivellazione, in mare e sulla terraferma, ed ha appoggiato con grande convinzione tutte le iniziative dei cittadini, delle associazioni ambientaliste e dei comitati civici contro tutte le installazioni di questo tipo: grazie alla sua fermezza e al concorso di tanti cittadini siamo riusciti a conseguire questo primo risultato importantissimo, cui speriamo seguiranno simili pronunciamenti nei confronti delle altre osservazioni presentare al Ministero dell’Ambiente.

Anche grazie al nostro continuo pressing istituzionale si è determinata l’adozione da parte del Ministero della norma sul divieto di trivellazione nella fascia marina compresa entro le cinque miglia dalla costa che oggi per la prima volta è stata utilizzata.

Spiace che in questo giorno di soddisfazione per tutti il presidente di Legambiente Abruzzo Angelo Di Matteo, che tra l’altro è sempre stato assente ai tavoli convocati dalla Provincia insieme alle associazioni ambientaliste ed ai comitati civici, disconosca il grande impegno della Provincia e dei Comuni contro il rischio petrolizzazione: la battaglia è stata di tutti, combattuta unitariamente e con un comune obiettivo, che stiamo iniziando a conseguire. Non è bene fare le primedonne in un momento in cui tutte le forze devono rimanere unite.

Da parte sua Angelo Di Matteo, presidente di Legambiente Abruzzo, ha dichiarato:

Si tratta di una decisione molto importante  in quanto per la prima volta viene applicata su un progetto di coltivazione di un giacimento minerario la disposizione del Ministro Prestigiacomo sullo stop alle trivellazioni nella fascia marina delle cinque miglia dalla costa.

Il diniego espresso dalla commissione ministeriale rappresenta un importante riconoscimento per l’articolato movimento abruzzese che, costituito da associazioni e comitati, da oltre tre anni si sta opponendo al rischio concreto di deriva petrolifera regionale, che non sempre trova adeguata attenzione e sufficiente risposta da parte delle Istituzioni regionali, provinciali e comunali.

La bocciatura conferma la validità delle nostre ragioni espresse simbolicamente questa estate durante il blitz di Goletta Verde proprio sulla piattaforma Ombrina Mare 2 . Uscire dal petrolio resta l’obiettivo della nostra battaglia per una politica energetica sostenibile basata sull’efficienza, sulle fonti rinnovabili e sull’innovazione tecnologica.

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