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La Fabbrica degli Abbracci: il progetto artistico “Socioemozionale”

da Redazione

fabbrica degli abbracci

ARIELLI – “In un momento storico in cui il distanziamento sociale è purtroppo necessario, abbiamo realizzato, nostro malgrado, quanto al contrario il contatto con gli altri sia importante. Abbracciarsi fa bene, al corpo e all’anima. E noi ve lo raccontiamo nella Fabbrica degli Abbracci, attraverso l’arte” lo riferiscono l’ideatrice del progetto, Mariaelena Carulli e le coordinatrici Barbara Pregnolato e Mariaelena Carulli.

“Il progetto nasce dalla necessità di voler esorcizzare un periodo così difficile e cosa c’è meglio dell’arte da usare come terapia? Il tema è quello del grande assente di questi tempi: l’abbraccio. Infatti i murales avranno come soggetto l’abbraccio (tra i cittadini, citazioni di abbracci famosi, messaggi di cronaca contemporanea)”.

GLI SFONDI QUELLI DEI PAESAGGI DEL LUOGO – “Gli spazi saranno le vie dei paesi contigui, i parchi ed anche le aree dismesse. Gli attori, i vari artisti richiamati da un contest veicolato attraverso i canali social, istituzionali e di questa pagina. C’è la volontà di coinvolgere anche le scuole, nonché i ragazzini e gli adolescenti del luogo. Alcuni degli abbracci dipinti saranno quelli dei concittadini che si vedranno ritratti per le vie a loro conosciute. E’ così che si tenta di ricreare una socialità ormai quasi perduta in questi luoghi. E lo si fa attirando l’attenzione della gente con qualcosa di innovativo.

Ma non c’è solo l’innovazione in questo progetto, ovvero la Street-Art, ma anche la tradizione: gli abbracci dipinti saranno contestualizzati nei paesaggi in cui si rappresentano, mediante i mestieri del luogo e le rughe dei più anziani.

Ogni singola opera sarà da noi disegnata in scala più piccola per poi essere rappresentata da una moltitudine di artisti. Tuttavia lo stile e i colori usati saranno plasmati al paesaggio e agli spazi esistenti per non stravolgere troppo il contesto in cui nascono. Si vorrà anche, in un certo qual modo riqualificare le aree urbane usando il colore come un “effetto neve” studiato e mirato. Nulla sarà affidato al caso ma curato da me.

Si tratterà anche e soprattutto di un esperimento sociale che tenterà di ricreare dei punti in cui anche i più giovani avranno voglia di restare. L’arte stimola la curiosità anche dei più disattenti, elabora idee, fa crescere in tutti i sensi. L’iniziativa si integra al progetto regionale Educare In, in collaborazione con i comuni abruzzesi di Poggiofiorito ed Arielli e auspica all’apertura di alte realtà italiane.

Questa sera si concretizza il primo tassello di un puzzle che Barbara Pregnolato ed io abbiamo voluto fortemente. La Fabbrica degli Abbracci (progetto socioemozionale di streetart) parte da qui e vuole contaminarvi d’arte. Aderiscono al progetto, e ne siamo felici, i comuni abruzzesi di Arielli e Poggiofiorito (Ch) e ci auguriamo che quella culturale, resti l’unica pandemia nel prossimo futuro”.