La ferrovia Pescara-Ancona compie 150 anni: le iniziative

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PESCARA – Con la mostra olografica e di diorami ferro-modellistici di Antonello Lato, allestita nei locali della Fondazione di PescaraAbruzzo, sono iniziati  ieri i festeggiamenti per i 150 anni della Ferrovia Adriatica, la tratta che collega Pescara – Ancona. Le iniziative sono promosse dalla Fondazione Pescarabruzzo, con  la  collaborazione dell’ACAF (Associazione Culturale Amatori Ferrovie) e del Museo del Treno di Montesilvano.

Dopo l’ esposizione nella sala convegni della Fondazione Pescara Abruzzo, è stato presentato anche un libro accompagnato dal convegno intitolato: “ Il futuro della mobilità in Abruzzo”. Il libro intitolato “ 150 anni di binari tra Ancona – Pescara”, racconta attraverso una serie di scritti di storici abruzzesi la nascita di questa tratta ferroviaria importante non solo per la città ma, anche per la nostra Regione.

Ad apertura di dibattito, interessante è stato l’intervento del presidente della Fondazione Nicola Mattoscio, che ha sottolineato più volte l’importanza della nascita di questa tratta ferroviaria.

“ La Fondazione Pescarabruzzo e il Comitato promotore, celebrano  il 150 ° anniversario dell’arrivo della Ferrovia Adriatica a  Pescara: il 12 maggio 1863 la prima locomotiva a vapore, con a bordo il principe Umberto, arrivava all’antica Castellammare”  – ha dichiarato Mattoscio – “ portava le ambizioni dei Savoia e le speranze più autentiche del nostro Risorgimento di unire materialmente l’Italia e di passare quindi a fare gli Italiani”.

“Questo sogno –  sostiene Mattoscio – cominciò a realizzarsi in una città, come diventerà la nuova Pescara nel ricomprendere anche Castellammare, che iniziò a crescere convulsamente intorno alla sua stazione, con nuovi quartieri e innovative attività produttive, e con la nascita pure di una significativa ricettività alberghiera e di numerose iniziative culturali da richiamo nazionale. Le celebrazioni, dunque, nello sforzo di riproposizione di questo spirito originario, devono andare oltre la semplice rievocazione storica  di un evento tanto importante per Pescara e per l’intero Abruzzo.Possono essere l’occasione per approfondire i motivi per cui quel sogno di sviluppo e di innovazione negli ultimi tempi si è sostanzialmente interrotto, soprattutto in seguito all’esclusione della Regione da tutti i programmi di riqualificazione del trasporto ferroviario e di ogni vera strategia di mobilità intermodale: costretta com’è fuori dalle linee dell’alta velocità e fuori anche dalle politiche di recupero e di riuso delle reti ferroviarie minori in greenways, di grande appeal turistico, secondo le più avanzate tendenze di valorizzazione delle aree interne”.

“In Abruzzo – prosegue Mattoscio durante il suo intervento – sembra che ci si sia completamente dimenticati che lo sviluppo economico e sociale di un territorio dipende principalmente dalla capacità della politica di favorire l’innovazione a vasto raggio rispetto alle infrastrutture materiali ed immateriali, ai modelli di governance delle attività degli agenti economici e delle istituzioni, alle condizioni di benessere dei singoli e delle comunità e, quindi, della più generale qualità del capitale umano. Tra gli strumenti di cui dovrà dotarsi la Regione per ricostruire un suo futuro di sviluppo, una rete ferroviaria ammodernata rappresenta ancora una grande occasione di rilancio per il territorio, non solo dal punto di vista economico ma anche dal punto di vista dell’equilibrio ambientale e della qualità della vita.Abbiamo bisogno  – afferma Mattoscio – , anche nella Regione, di una capacità di visione nel cui contesto l’innovazione è al tempo stesso il preludio ed il leviatano che dà significato ed energia ad ogni cosa. Se l’Abruzzo vuole rilanciarsi non  può prescindere dall’importanza del trasporto ferroviario, che rappresenta inevitabilmente la componente principale di alternativa convincente ad un sistema regionale di mobilità ancora in cerca di identità ed anche di autore”.

Nel corso del convegno Mattoscio cita anche un pensiero di Camillo Benso di Cavour, inerente alle ferrovie.

“ Le ferrovie saranno più che un mezzo di arricchimento, saranno l’arma potente mediante la quale riusciranno a trionfare sulle forze frenanti che le mantengono in uno stato funesto di infanzia industriale e politica….La costruzione delle ferrovie contribuirà a rafforzare lo stato di reciproca fiducia tra i governi e i popoli, fondamento delle nostre speranze a venire”. ( Cavour).

Il Presidente della Fondazione Pescara Abruzzo, fa riferimento anche all’economista federalista Cattaneo : “ Ma è l’economista federalista Cattaneo che, commentando nel 1836 la costruzione delle nuove strade di ferro, come quella tra Milano e Venezia, affida al ruolo del Comune il centro di gravità e nodo di un sistema di rete, funzione alla creazione di modelli economici e sociali sempre più integrati e virtuosi. E’ così che questo grande pensatore e protagonista dell’avvio fondativo della nuova Europa politicamente unificata, affida all’area vasta insistente sulla organizzazione gerarchica e diffusa delle funzioni comunali, il compito di dar vita a contesti naturali e territoriali di tipo federativo, con le città che si qualificano come cuore nel sistema delle vene”.

Le iniziative per celebrare lo storico evento proseguono oggi  con la ricostruzione del viaggio del 12 maggio 1863 del principe Umberto. Alle ore 11,00 a pzza I maggio ci sarà il concerto della banda ; poi alle 12,00 appuntamento alla Stazione Centrale di Pescara, per l’arrivo del treno a vapore da Ancona: sono previste fermate a San Benedetto del Tronto, Giulianova, Pineto e Montesilvano, le cui amministrazioni partecipano alle celebrazioni dell’evento. Infine l’inaugurazione della mostra di grafica “ Pescara nell’epoca dannunziana”,  di Mimmo Sarchiapone al primo piano della Fondazione alle 18,30.

Pubblicato da
Rita Consorte

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