PESCARA – Questo pomeriggio alle 17.30, presso il Mediamuseum di Pescara, inaugurazione della mostra di Mira Cancelli su “La fiaccola sotto il moggio”, per commemorare i 150 della nascita di Gabriele D’Annunzio, che chiamò questa opera “la perfetta delle mie tragedie”. L’esposizione aperta al pubblico ed a ingresso libero sarà presente nei giorni feriali fino al 15 marzo prossimo con i rispettando i seguenti orari: mattino 10,30 – 12,30 – pomeriggio 17,00 – 19,00.
Il critico d’Arte Chiara Strozzieri nel libro monografico: “Mira Cancelli 1950 -2010 ,, scrive” Mira Cancelli è uno dei personaggi della cultura abruzzese che si sono dedicati maggiormente all’indagine del Vate….
le sue opere ispirate a La fiaccola sono testimonianza di un patrimonio personale ricchissimo: tutti i personaggi usciti dalla matita e dal pennello infatti hanno i volti di persone realmente esistite, che l’artista ha associato ai personaggi della tragedia di d’Annunzio. …..questa mostra è stata presentata nel 2005 al Palazzo Comunale di Anversa degli Abruzzi e poi al Museo delle Genti D’Abruzzo di Pescara per il centenario , nonchè su invito a Palazzo Pisani di Lonigo (Vicenza ), per commemorare il Poeta nel 70° della morte.
Scrive Anna Cutilli Di Silvestre:
La pittrice Mira Cancelli, che del recupero delle tradizioni ha fatto il liet motiv della sua tensione artistica, per onorare tale ricorrenza ha ricostruito nelle sue opere lo sviluppo della tragedia. La dedizione a personaggi e avvenimenti della sua terra l’aveva già indotta ad illustrare con suites pittoriche “La figlia di Iorio” di D’Annunzio e “Fontamara” di Ignazio Silone. Oltre che aedo del pennello, Mira Cancelli può essere considerata apostolo delle coscienze giovanili poiché con il suo linguaggio pittorico ha sviluppato anche il tema dell’Olocausto. Sempre pronta ad iniziative rivolte ai giovani, ha realizzato insieme ai suoi alunni i murales che si snodano nelle vie dell’antica Cepagatti. E la sua vena didattica non può fare a meno di riaffiorare nella voce delle icastiche didascalie presenti nelle sue opere. “La fiaccola sotto il moggio”. tragedia che Gabriele D’Annunzio tra le sue prediligeva, è ambientata ad Anversa degli Abruzzi al tramonto del Settecento nella fastosa dimora De Sangro che mostra i segni di un inarrestabile declino.
Invano l’anziana Donna Aldegrina cerca tra antichi documenti il cavillo giuridico per una disperata ripresa. Le tristezze ognora crescenti rendono aspri i rapporti tra i due figli avuti dai due suoi matrimoni. Tibaldo, il secondo figlio, nella sua ottusità morale, è facile preda della peggiore delle fantesche, Angizia, perfida ingrata, perfino verso il suo vecchio padre. Tibaldo, sobillato da tale perfida consigliera, non rifugge dal delitto soffocando a tradimento la tenera consorte. In seguito uccide la cattiva consigliera divenuta sua moglie. Fra tanto sfacelo, l’umile dedizione di due affezionate ancelle e l’animo ardente e indomabile della giovane figlia di Tibaldo, Gigliola, che, preceduta dal padre nella sua smania di vendetta, non sa sopravvivere a tanto dolore…
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