Anche una Driving School nell’autodromo di Montorio
MONTORIO AL VOMANO (TE) – Oltre al “brivido della corsa”, su una pista si impara anche a guidare in completa sicurezza. Lo sa bene Alfredo De Dominicis, pilota rally per un ventennio e ingegnere che ha investito tutta la sua esperienza al volante nella Dedo Driving School, una delle aziende in sinergia con l’Autodromo del Gran Sasso.
Cosa fare se la macchina sbanda, ad esempio su una pozzanghera sull’asfalto? De Dominicis lo insegna, in tutta Italia, con la sua scuola di guida sicura: «Tengo corsi a Jesolo, Sarno, Viterbo, Pavia, Ferrara, Napoli, Cremona, soprattutto per i dipendenti automuniti di aziende pubbliche e private, anche multinazionali». Negli ultimi anni la richiesta di lezioni per imparare in pista come essere sicuri in strada è cresciuta e punta a salire ancor di più, anche perché le normative sulle professioni li consigliano alle imprese: «Valgono per il Decreto Legge 81/2008 – spiega De Dominicis – e L’Inail riconosce alle aziende che sottopongono i propri dipendenti a questi corsi sgravi fiscali fino al 30% sul totale del premio annuale da versare». Per questo i numeri della DeDo lievitano: 206 i corsisti nel 2014, 186 da inizio 2015 e l’obbiettivo di 500 entro fine anno: «Autotrasportatori, rappresentanti, dirigenti, autisti, manutentori e chiunque utilizza un veicolo per lavoro: sono tutti interessati – sottolinea De Dominicis -, soprattutto perché la prima causa di morte professionale è l’incidente sul percorso casa-lavoro».
Un motivo valido, addirittura indispensabile – per portare in un autodromo anche i non appassionati alle corse, perfino chi deve conseguire la patente: «Entro tre anni ci sarà un boom pazzesco per i corsi di prevenzione attraverso la formazione – assicura Alfredo De Dominicis -, e molto presto non sarà più sufficiente fare il corso di guida per la patente ma un corso di guida avanzato in pista, perché il corso attuale è inadeguato e le scuole guida sono sprovviste dei dispositivi necessari». Per simulare eventuali inconvenienti servono condizioni ricreate ad arte: «Le uniche piste prova adeguate, ad esempio con muro d’acqua, fondo sdrucciolevole e asfalto con aderenza mista – spiega ancora l’esperto della DeDo – sono Vallelunga e quella torinese di Quattro Ruote». E qui entra in gioco l’Autodromo del Gran Sasso: «Una pista nuova, dove costruire ad hoc una sezione secondo ogni regolamentazione, per corsi auto, moto e anche camion: l’occasione per fare di Montorio un punto di riferimento abruzzese e per tutto il versante centro-adriatico».
Dalle Marche alla Puglia, infatti, le driving school non trovano circuiti già necessariamente attrezzati, mentre l’Autodromo del Gran Sasso si presenterebbe, nuovo di zecca, con un’area all’avanguardia già adeguatamente costruita: «Montorio ha l’occasione di arrivare prima degli altri e predisporre anche degli accordi con gli istituti scolastici per formare i neopatentati», sostiene De Dominicis, pronto a investire su Montorio e a condividere, da Teramano, le ricadute economiche sul proprio territorio: «Ad ogni sessione, che dura fino a 3 giorni, porto 40 persone a mangiare e dormire negli alberghi di tutta Italia: il conto è presto fatto – conclude De Dominicis -: 100 euro per persona al giorno di spesa sul territorio, mi piacerebbe molto farli ricadere sulle attività dell’entroterra teramano».