“Buongiorno a tutti e grazie per essere così vicini ad Ale – si legge nel post – vorrei condividere la lettera che ho inviato al Papa il 13 marzo, gli ho scritto in spagnolo, così mi ha dettato il cuore, l’ho tradotta per l’Italia che Ale amava”.
“Caro Papa, sono venezuelana figlia di genitori nati in Italia – recita la lettera – Mio figlio Ale amava la sua parte latina e amava ballare la nostra musica. Ieri sono andata alla chiesa di San Camillo, dove celebreremo il suo funerale, e ho chiesto a Gesù di aiutarmi a scoprire chi ha commesso questo grave crimine. Non voglio la prigione per lui o loro, voglio che si convertano”.
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