Home » Eventi Abruzzo » Teatro » “La mia cantina là sotto”, l’8 gennaio teatro e solidarietà a Teramo

“La mia cantina là sotto”, l’8 gennaio teatro e solidarietà a Teramo

da Redazione

Lo spettacolo andrà in scena domenica alle 17 e alle 21 presso la Sala Polifunzionale della Provincia

la mia cantina la sotto

TERAMO – Martedì prossimo, 3 gennaio alle ore 11, sarà presentato nella sala Giunta dell Provincia di Teramo il progetto di produzione teatrale sociale a sostegno del centro antiviolenza “La Fenice” dal titolo “La mia cantina là sotto”. Lo spettacolo andrà in scena l’8 gennaio alle 17 e alle 21 presso la Sala Polifunzionale della Provincia di Teramo.

Protagoniste due giovani teramane

Il progetto, promosso dalla ONLUS NancyEff Musical Company vede come registe ed attrici due giovani teramane, Nancy Fazzini ed Emanuela Cichella, che portano sulla scena i drammi e le violenze dell’universo femminile denunciando i tanti e diversi modi di violare la dignità della donna.

La produzione vede come istituzioni partner la Provincia di Teramo, il Centro Antiviolenza “La Fenice” di Teramo e la Fondazione Tercas: il ricavato della vendita dei biglietti dello spettacolo sarà devoluto a sostegno dei quattro sportelli d’ascolto del Centro Antiviolenza operanti nella Teramo.

Oltre alle istituzioni, il progetto conta sulla collaborazione di numerose associazioni e onlus che si occupano della tutela dei diritti delle donne.

Anche l’attore Nicola Acunzo in scena

In scena anche l’attore Nicola Acunzo che ha sposato con sensibilità la causa e che parteciperà alla conferenza stampa insieme alle due attrici, alla vicepresidente della Provincia, Barbara Ferretti, alla presidente della CPO, Monica Brandiferri, alle rappresentanti del Centro La Fenice, ai rappresentanti della Fondazione Tercas. Adattamento teatrale dei “Monologhi della vagina” di Eve Ensler mentre la scenografia e l’allestimento a cura di Azzurra Angeletti e Marco Rodomonti.

Conferenza stampa di presentazione

presentazione la mia cantina là sottoIl progetto di produzione teatrale sociale è stato presentato martedì 3 gennaio nella sala Giunta dell Provincia di Teramo.

Queste le dichiarazioni degli intervenuti:

Vice Presidente Provincia di Teramo Barbara Ferretti:

Noi portiamo avanti il Centro Antiviolenza “La Fenice” con molta difficoltà e quindi appoggiamo tutte le iniziative che ci aiutano a lavorare sul territorio, ricordo che ora gli sportelli della Fenice sono quattro: uno a Teramo e tre sulla costa. Il ricavato di questo spettacolo andrà proprio a favore de La Fenice. Anche negli anni precedenti ci siamo attivati per una raccolta fondi ma questa volta è diverso perché è uno spettacolo che collega cultura, sociale, nuovi artisti quindi una finalità più ampia. La Provincia quindi non è solo partner ma promotore di coesione sociale.

Le attrici Nancy Fazzini ed Emanuela Cichella

Il nostro non è uno spettacolo solo di denuncia ma un omaggio alla donna che, attraverso un percorso di scoperta , o meglio di riscoperta del suo universo, riesce a prenderne consapevolezza e a risorgere. Un teatro quindi di forza e di speranza non solo di denuncia.

All’inizio eravamo solo noi due le protagoniste dello spettacolo nato da dei “Monologhi della vagina” di Eve Ensler poi abbiamo sentito l’esigenza della presenza di un uomo per raccontare la donna da un altro punto di vista.

Grazie di cuore a Nicola Acunzo, per averci supportato non solo dal punto di vista artistico ma anche per la valorizzazione e la promozione dell’evento al di fuori della nostra regione.

Fondazione Tercas De Nardis:

Uno dei punti di forza che la Fondazione tende a sollecitare è la partnership di diversi soggetti nell’affrontare un argomento sociale o culturale. In questo caso l’argomento mi pare quanto mai attuale, la particolarità dello spettacolo che è un omaggio alle donne, la possibilità delle donne di esprimersi liberamente in tutti i sensi come persona in primis e poi come donna.

Particolarmente apprezzato dalla Fondazione TERCAS il messaggio trasversale sul territorio in quanto lo spettacolo è stato portato già nel comune di Atri, quindi la Provincia con il Centro Antiviolenza La Fenice che con il suo lavoro costante e attento mantiene accese le luci sul problema della violenza, Nicola Acunzo che, con la sensibilità che lo contraddistingue, ha percepito bene il messaggio che si voleva inviare e che farà da cassa di risonanza per una platea molto più ampia.

Ci auguriamo una partecipazione attiva che non sia solo la presenza fisica il giorno dello spettacolo, ma una prosecuzione del messaggio culturale.

Presidente CPO Monica Brandiferri

Complimenti per il fine dell’iniziativa a sostegno del Centro Antiviolenza “La Fenice” cui anche la Commissione Pari Opportunità, che lavora da sempre contro ogni forma di violenza e soprattutto il femminicidio, ha devoluto delle somme. Tutto questo perché c’è la necessità di essere presenti in più punti sul territorio per dare alle donne in condizione di necessità, un luogo di ascolto e di aiuto il più possibile vicino a loro.

Dopo alcune esperienze realizzate nelle scuole con gli studenti degli istituti superiori, posso dire che il messaggio viene veicolato meglio attraverso lo spettacolo; un tema così importante presentato attraverso l’arte, la musica e il teatro entra in maniera più coinvolgente nelle persone che lo guardano.

Ben vengano iniziative come questa durante tutto l’anno e non solo nella giornata del 25 novembre.

Psicologa del centro anti violenza “La Fenice” Cristina Bellocchio

Un sincero ringraziamento come rappresentante del Centro Antiviolenza perché penso che il vostro spettacolo sia importante sia per la raccolta di fondi sia perché porta a conoscenza tante donne dell’esistenza di questo centro. E’ vero che siamo presenti sul territorio da molti anni ma è anche vero che tante persone non sanno che esiste un centro antiviolenza in città che possa essere di supporto a donne in difficoltà.

E’ molto difficile capire e riconoscere la violenza soprattutto quella psicologica; molto spesso la donna subisce la violenza, non la riconosce, impara a tollerarla e quindi penso che attraverso questa rappresentazione teatrale qualche donna potrà riconoscersi e prendere la forza per dare il giusto valore a se stessa.

Rivolgersi ad un centro antiviolenza non vuol dire per forza denunciare, noi aiutiamo la donna ad uscire dalla violenza attraverso diverse strade poi è lei che decide quella da intraprendere.

Ti potrebbe interessare