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La nuova Rete Nascita in provincia di Chieti

da Francesco Rapino

presentazione-nuova-Rete-Nascita-in-provincia-di-ChietiLa presentazione questa mattina presso la Asl

CHIETI – Ridurre la disabilità neonatale e la mortalità infantile, e contenere i rischi per la donna in gravidanza, attraverso un sistema capillare di trasporto in urgenza e una qualità assistenziale adeguata, specie in condizioni di rischio. Questa la finalità della nuova Rete nascita attiva da domani, 1° settembre, su tutto il territorio della provincia di Chieti, e presentata questa mattina alla Asl di Chieti.

“Per 14 mesi – ha sottolineato l’assessore regionale alla Programmazione Sanitaria, Silvio Paolucci – la riorganizzazione del percorso nascite in tutto l’Abruzzo ha costituito il dibattito politico regionale. Si è rivolta l’attenzione sull’aspetto dell’organizzazione perché si pensava che il nuovo Punto Nascita lasciasse scoperto il territorio di qualche servizio. Invece ci siamo preoccupati di lavorare e in questa regione ora c’è un sistema sicuro, questo era il nostro intento. Quello che stiamo facendo oggi è veramente significativo, stiamo portando avanti lo stesso tipo di percorso. Quando incontrai la Asl di Chieti all’inizio della legislatura ci siamo posti l’obiettivo dell’incremento della qualità dell’offerta, con l’aumento dell’attività di Ortona dove a ottobre sarà inaugurata la ginecologia oncologica. La riorganizzazione dell’offerta non deve essere strumentalizzata. È vista come un taglio ma stiamo cercando di incentivare la nostra presenza territoriale. A me piacerebbe che da domani si cominciasse a parlare del nuovo percorso che è più sicuro. Il nostro obiettivo è quello di migliorare a 360° l’offerta”.

mezzi-rete-nascita-a-ChietiTre le ambulanze acquistate per elevare il livello di sicurezza di madre e bambino in caso di parto a rischio, una per ciascun Punto nascita di I° livello di Lanciano e Vasto dedicate al Servizio di trasporto assistito materno (Stam), mentre il mezzo a disposizione del punto nascita di II° livello dell’ospedale di Chieti è riservato al Trasporto in emergenza neonatale (Sten). Un parco mezzi che ha richiesto un investimento di circa 500 mila euro.

L’obiettivo è condurre la donna che presenta complicazioni al momento del parto nella struttura più attrezzata e dotata di professionalità adeguate, mentre in caso di nascita improvvisa e nell’impossibilità di trasferire la mamma, un’équipe della terapia intensiva di Neonatologia raggiungerà il punto nascita di I livello per prestare al neonato le prime cure e provvedere subito al trasferimento assistito.

rete-nascitaContestualmente, secondo quanto previsto dal programma di riorganizzazione dei punti nascita, sono state avviate le procedure per dare avvio a lavori di ristrutturazione anche a Lanciano e Vasto: per il “Renzetti”, dotato di 12 posti letto di Ostetricia, 4 di Ginecologia e 2 di Day surgery, sono stati impegnati 4,2 milioni di euro, per la realizzazione di nuovi ambulatori e stanze di degenza. Per il “San Pio”, invece, dove di recente erano state eseguite opere di riqualificazione, soprattutto in sala parto, saranno investiti 2,7 milioni di euro, necessari per l’adeguamento di un reparto con 14 posti letto di Ostetricia, 4 di Ginecologia e 2 di day surgery.

“Noi come azienda – ha affermato il direttore generale della Asl, Pasquale Flacco – dal momento in cui la Regione ha emesso il Decreto 10 ed ha riavviato tutto il percorso che chiudeva il Punto Nascita di Ortona, ci siamo adoperati affinché questa chiusura avvenisse nel pieno rispetto delle norme e della sicurezza. Oggi si attua la sospensione dei ricoveri su Ortona dove a breve si inaugurerà Ostetricia e Ginecologia. Chieti è in completa sicurezza per quanto riguarda il Punto Nascita, prevedendo un incremento dei pazienti dovuto alla chiusura di Ortona, abbiamo quindi previsto una terza sala parto. Da oggi su Chieti abbiamo 37 punti per Ostetricia e Ginecologia, lo stesso numero che avevamo tra Chieti e Ortona”.

Per quanto riguarda Ortona, invece, dalla mezzanotte di oggi non saranno più accettati nuovi ricoveri, mentre nulla cambia per le donne già presenti all’interno della struttura, la cui degenza seguirà il normale corso fino alla dimissione, sia per problemi di tipo clinico sia chirurgico, oltre ai parti. Ugualmente le attività ambulatoriali già prenotate fino a fine ottobre saranno garantite presso lo stesso ospedale, mentre per tutto il mese di settembre un ginecologo resterà in servizio attivo durante l’intera giornata, e in pronta disponibilità nelle ore notturne e nei giorni festivi, così da prestare assistenza qualificata a quelle donne che, in situazioni di urgenza, dovessero comunque rivolgersi al “Bernabeo”.

Le donne già in lista d’attesa per un intervento chirurgico, invece, saranno indirizzate e accolte in altre strutture aziendali, fatta salva la facoltà di ciascuna di scegliere liberamente l’ospedale e l’équipe a cui affidarsi.

“Il Dipartimento che dirigo – ha spiegato il direttore del Dipartimento Materno Infantile della stessa Asl, Francesco Chiarelli – è grande sia per numero di pazienti che per attività. Questo percorso di ottimizzazione è partito più di 20 anni fa. Sono felice che anche la nostra regione abbia seguito il Decreto Fazio che sottolinea l’ottimizzazione dei Punti Nascite. L’evento della nascita può andare benissimo o si possono creare delle complicazioni in qualsiasi momento con i conseguenti problemi, anche in un’operazione perfetta. Quindi il fatto che venga ottimizzata al meglio è di fondamentale importanza. L’evento parto nella maggior parte dei casi avviene normalmente, ma quando si creano delle complicazioni c’è bisogno di un intervento specialistico. Nella nostra provincia nascono circa 1.400 bambini, quindi circa il 40% della nostra regione. Oltre la metà delle donne che partoriscono a Chieti vengono da fuori provincia. Il Dipartimento Materno e Infantile è il più importante perché ognuno di noi opera in quel momento la decisione per il proprio futuro”.

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