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La Phard é ferma sulla sua posizione: chiuderà lo stabilimento di Mosciano Sant’Angelo

da Annarita Ferri

La chiusura dovrebbe avvenire in due blocchi: luglio e settembre. Su richiesta dei sindacati fissato un nuovo incontro al tavolo delle relazioni industriali

MOSCIANO SANT’ ANGELO- Riunione necessaria quella tenutasi ieri a Teramo tra il vicesindaco di Mosciano Sant’Angelo Marco Poltrone, il consigliere comunale Benedetto Nobile e i rappresentanti sindacali Fabio Benintendi della Fisascat – Cisl e Franco Di Ventura della Filcams – Cigl.

Tema bollente all’ordine del giorno riguardava la Phard, una delle principali aziende italiane nel settore della moda giovane, che ha confermato la sua intenzione di chiudere lo stabilimento di Mosciano Sant’Angelo per trasferire tutte le fasi della lavorazione nel sito produttivo di Nola in Campania.

Il 30 luglio infatti, secondo quanto riferito ieri mattina dai rappresentanti aziendali Raiomondo Liquoro e Ciro Canditone all’assessore alle Attività produttive Ezio Vannucci, chiuderebbe il 30 luglio l’area creativa e il 30 settembre quella della produzione.

La motivazione fornita dall’azienda sarebbe

la necessità di ridurre le spese e di riorganizzare i processi produttivi per fare fronte all’andamento del mercato.

Una posizione non condivisa dai sindacati e tanto meno dei lavoratori che ieri mattina hanno manifestato davanti alla Provincia mentre era in corso il tavolo della trattativa.

I dipendenti sono in attesa di conoscere l’esito della domanda di cassa integrazione per gli 80 e oltre dipendenti dello stabilimento di Mosciano:12 mesi a partire da aprile scorso, data di presentazione della richiesta al Ministero del Lavoro.

L’azienda intanto,si è detta disponibile a favorire il trasferimento di circa una trentina di lavoratori a Nola attraverso un contributo alle spese di vitto e alloggio.

Durante la riunione l’assessore alle Attività produttive Ezio Vannucci ha commentato la situazione della ditta d’abbigliamento così:

Stiamo parlando di un marchio leader del settore e di posti di lavoro altamente qualificati e, quindi, siamo tutti molto preoccupati per l’esito di questa vertenza.

Al momento siamo costretti a registrare la chiusura dell’azienda verso ipotesi alternative ma per quanto ci riguarda faremo quanto possibile, investendo tutti gli attori istituzionali coinvolti, dall’amministrazione comunale di Mosciano alla Regione, per verificare se esistono margini di ripensamento.

Le posizioni restano dunque, molto distanti tanto che è stata inoltrata altre richieste da parte dei sindacati e l’assessore Vannucci si è impegnato a convocare un nuovo incontro coinvolgendo anche la Regione.

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