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“La poesia non è un analgesico”, presentazione dell’opera di Rosato a Lanciano

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LANCIANO – Sabato 12 novembre alle ore 17.30 presso il Circolo di Conversazione in Piazza Plebiscito 55 a Lanciano ci sarà la presentazione dell’opera in versi “La poesia non è un analgesico” di Giuseppe Rosato. Con classica colloquialità convergono nella poesia di Giuseppe Rosato la linea meditativa, seria e malinconica, e l’altra linea dell’indignazione satirica e del divertimento umoristico. Rosato esprime con fermezza la sua disapprovazione del mondo, con il quale è in conflitto, non smettendo però di penetrarlo con la sua scrittura palombara, portandone a galla l’essenza asimmetrica e contraddittoria. I mezzi prediletti sono arguti aforismi, moralità umoristiche di tradizione europea, esagerazioni paradossali, dissimulazioni dell’ironia.

L’ampia monografia di Lucilla Sergiacomo, scandita per criteri cronologici, tematici e di genere, si inserisce nel dibattito critico sulla crisi di rappresentazione del reale nella poesia contemporanea. La distanza tra le parole e le cose nel passaggio tra i due ultimi secoli si è affermata come paradigma costante nella poesia italiana, mentre Rosato si pone contro la dispersione del soggetto, restituendo attenzione alla realtà con una sua personale pronuncia, nitida e venata d’ironia. Risaltano infatti nei suoi versi la caduta delle ideologie e delle teorizzazioni degli anni Sessanta e Settanta e il rifiuto della poesia immediata, che professava il decentramento dell’io. Rosato sostiene invece la via montaliana della resistenza della poesia e propone un diarismo antilirico, un pensiero poetante che coglie e rappresenta la fluidità dell’epoca contemporanea mettendone in risalto la vanità.

Tuttavia, il suo senso di inadeguatezza non silenzia la ricerca della verità, la pulsione dei sentimenti e dei ricordi, la dolcezza dell’amore, la capacità di ridere delle storture del mondo, l’impegno pacifista e ambientalista, l’attrazione per l’inverno, che è anche nostalgia della felice infanzia a Lanciano, suo paese natale, spesso evocato nei versi dialettali di Rosato.

Forte è la coesione tematica delle sue opere, valorizzate dalla raffinatezza dei suoi versi liberi e da un lessico straordinariamente duttile, a cui il lettore può direttamente accostarsi attraverso la rappresentativa selezione delle poesie di Rosato presente nel volume

Lucilla Sergiacomo ha insegnato Letteratura italiana e Lingue classiche nei licei e in corsi universitari, è autrice della storia letteraria italiana I volti della letteratura (Paravia, 2005-2007, 7 volumi). Tra le sue opere ricordiamo Lingua italiana. Guida all’ascolto (Mursia, 1989, Premio nazionale di Pedagogia e Didattica “Stilo d’Argento”, 1991), La critica e Flaiano (Ediars, 1992), Invito alla lettura di Flaiano, (Mursia, 1996, 1a ed., Premio Flaiano per la Critica 1997; 2a ed. aggiornata, 2022), Testi comici e satirici (Paravia, 1998), Svevo (Paravia, 1999), Gadda, spregiator de le donne (Noubs, 2014), Femminilità e femminismo nelle scrittici italiane del Novecento (“Narrativa”, Presses Universitaires de Paris Ouest, 2015), L’assoluta

libertà del fantastico (Odoya, 1918). I suoi studi sulla letteratura abruzzese sono raccolti in Narratori d’Abruzzo (Mursia, 1992) e in L’Abruzzo nel Medioevo, L’Abruzzo nel Novecento e L’Abruzzo dal secondo dopoguerra ad oggi (Ediars, 2003-2005). Con l’editore Ianieri ha pubblicato il saggio Flaiano giornalista e il suo “occhiale indiscreto”, in AA.VV., Scrittori e giornalisti in Abruzzo e nel mondo, II (2022).

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Redazione
Tags: Lanciano

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