Sindaco e vice sindaco: “Il contratto di quartiere 1 non è più fermo, si riavvia: procedura all’ufficio gare, pronti a ripartire a ottobre i lavori per gli alloggi”
PESCARA – Il sindaco Marco Alessandrini e il vice sindaco e assessore ai Lavori Pubblici Antonio Blasioli:
“Recepiamo forte e chiaro il grido di allarme del comparto edile locale in un momento critico per la nostra economia e per settori che ne sono trainanti e ne hanno fatto la storia. Dal canto nostro da tre anni stiamo facendo di tutto per riattivare il riattivabile, fermo da anni a causa della burocrazia, della carenza di risorse e, a volte, della mancanza di tenacia di chi è stato classe dirigente.
In tal senso, siamo riusciti a riattivare la procedura per il completamento degli alloggi comunali situati nell’ex quartiere 3 in via Tronto, proprio le palazzine sotto cui i sindacati e il comparto edile hanno svolto la manifestazione. Una notizia grande, che abbiamo comunicato appena abbiamo avuto il via libera dalla Giunta alla delibera che ha riattivato i motori del contratto di quartiere 1, cosa accaduta all’inizio di giugno.
Con il riavvio di questi lavori si riattiva un’attenzione che su questa periferia e sulle periferie in genere a Pescara nessuno ha mai avuto. Non parole o denunce, ma fatti capaci di generare servizi alla comunità: in via Tronto, con il nostro sì al riavvio dell’iter, porterà presto 64 alloggi che saranno in grado di dare una risposta concreta a chi ne ha bisogno e daranno respiro al comparto edilizio da anni fermo, per la congiuntura che rende difficili sia gli investimenti pubblici che quelli privati nel campo immobiliare.
Per noi, che abbiamo da sempre considerato la manutenzione e la rigenerazione l’opera pubblica più importante, questo riavvio è un sogno che si avvera: lo sarà anche per chi vive nel quartiere, davanti, di fianco e dietro il cantiere fermo e che ne sopporta i disagi legati a frequentazioni che non sono quelle auspicate nel progetto.
Lo è anche per la città e per tutti coloro che aspirano ad avere una casa, specie oggi che ci troviamo a fronteggiare la più grande emergenza sociale e abitativa mai vissuta a Pescara, con lo sgombero delle tre palazzine da abbattere in via Lago di Borgiano e che tra due anni potrà contare su 64 nuovi appartamenti che rilanceranno un quartiere su cui abbiamo investito come nessuno mai prima e su cui continueremo ad investire anche grazie al bando per la riqualificazione delle periferie che riverserà, anche sulla rigenerazione, 18 milioni di euro di fondi statali.
Il fabbricato nasce con un progetto sperimentale di edilizia sovvenzionata nel 2001, incardinato presso il Ministero delle infrastrutture. Comune di Pescara, Ater, Regione Abruzzo e per l’appunto Ministero sono i soggetti che diedero vita al Contratto di quartiere 1. L’importo stanziato da questi soggetti è pari a 18.309.853,50 €. Nel 2004 venne approvato il progetto definitivo dell’opera; nel 2005 venne approvato il progetto esecutivo; nel 2006 la prima gara individuò la società realizzatrice: Società costruzioni Generali & Appalti Co. G. & AP. S.p.A. di Napoli.
Nel 2013 è stata determinata la risoluzione in danno, riconoscendo un importo dei lavori eseguiti in €. 5.823.335,32 (di cui 5.116.244,11 su questo immobile che vedete ed 707.091,11 per altro immobile che ha avuto adeguamento strutturale, impiantistico e rimozione copertura in eternit). Nel 2016 la R.T.I. “Insight Co. S.r.l (capogruppo), si è occupata della nuova progettazione esecutiva per un importo progettuale di €. 5.032.790,28. Nel 2017 il Provveditorato alle opere pubbliche per l’Abruzzo e la Sardegna ha approvato il progetto e il 1 giugno 2017, a cui ora seguirà la gara.
Questo significa che per ottobre i lavori potrebbero ripartire e poi avremo bisogno di circa un anno e mezzo se tutto procederà per il verso giusto. Significa cioè che già a giugno 2019 potremmo vedere la palazzina terminata, se non si incontreranno altri problemi ed in una procedura lunga e complessa come questa, è giusto andare cauti, ma procedere determinati, come stiamo facendo dal primo momento”.