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La Provincia sostiene il progetto del nuovo teatro, a Teramo, nell’area del vecchio stadio

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TERAMO – Da un pò di tempo in città si svolge un’aspra discussione sulla localizzazione del nuovo Teatro. Da una parte c’è l’Amministrazione comunale  che vorrebbe  l’abbattimento del vecchio stadio comunale per far  posto al Teatro, dall’altra  c’è un attivissimo comitato di tifosi, che chiede il referendum popolare per salvare un simbolo della città, ma soprattutto un’area verde nel centro storico. Anzi è già stato depositato il plico con 5000 firme raccolte dal Comitato costituitosi proprio per scongiurare l’abbattimento della vecchia struttura sportiva.

La riqualificazione urbanistica di un’area così importante del centro storico di Teramo e la realizzazione di un nuovo teatro, sono argomenti che interessano e molto anche la Provincia. Il perché lo ha spiegato questa mattina nel corso di una conferenza stampa il presidente Valter Catarra, sostenuto dai capigruppo della maggioranza; dal presidente del Consiglio, Mauro Martino; dall’assessore Eva Guardiani.

Ha affermato il Presidente:

Teramo è l’unico capoluogo di provincia a non avere un teatro, il progetto dell’amministrazione comunale è encomiabile perché investe sulla riqualificazione urbanistica di un’area di pregio che ha perso la sua identità e realizza una struttura culturale che servirà a tutta la provincia.Sono assolutamente comprensibili e legittime le ragioni del cuore degli ultras molto meno quelle di chi sta strumentalizzando una reazione emotiva.

Sugli aspetti più squisitamente politici e, quindi, sulle ragioni della minoranza in Consiglio Comunale a Teramo e della coalizione di centrosinistra, oppositori del pr, che ha sottolineato:

chi oggi parla di speculazioni non si ricorda che quando governava il centrosinistra nel progetto di recupero dell’area del vecchio Stadio erano previsti 144 appartamenti mentre oggi se ne realizzeranno solo 44 , siamo di fronte ad una gara di livello europeo, non sappiamo chi la vincerà, non capisco come si faccia a parlare di operazioni che favoriscono i privati. E’ un project financing, l’investimento finale sarà di circa 50 milioni, metà per opere pubbliche e metà per opere private. In un momento nel quale con il bilancio del Comune non si sarebbe potuto realizzare nemmeno un prato, ci pare un’occasione irripetibile.

Per Raimondo Micheli, capogruppo della PDL, è

incomprensibile la posizione dei partiti che oggi si oppongono al progetto visto che l’idea parte da lontano e che tutti conoscono bene le carte e la scelta urbanistica: a suo tempo condivisi in maniera trasversale”. Anche Micheli ha voluto fare un distinguo fra la presa si posizione dei tifosi contro l’abbattimento del vecchio stadio “vi sono ragioni sentimentali assolutamente comprensibili” e quelle di chi “fa politica che dovrebbe esprimersi in maniera documentata.

Di “scelta che qualifica l’azione amministrativa” ha parlato Aurelio Tracanna, del gruppo consiliare dell’UDC:

sosteniamo pienamente la scelta del Comune di Teramo perché si tratta di un progetto che sia dal punto di vista urbanistico che culturale presenta un alto valore aggiunto.

A proposito della raccolta di firme (5000) per la richiesta di referendum consultivo sull’argomento, Enrico Mazzarelli ha ricordato che la realizzazione di un nuovo teatro al posto dello stadio era uno dei punti più qualificanti ed evidenti del programma elettorale del sindaco Brucchi; stravotato dalla maggioranza dei teramani.

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