La Riserva naturale dannunziana rimane chiusa

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Occorreranno 250mila euro per ripristinare le opportune condizioni di sicurezza compromesse dai danni determinati dalla nevicata di febbraio

PESCARA – E’ stato effettuato ieri un sopralluogo , all’interno della Riserva naturale dannunziana, dall’assessore ai Parchi Nicola Ricotta, dai tecnici agronomi comunali ,  dai responsabili dell’Istituto Fitopatologico della Regione Abruzzo e delle unità operative del Corpo Forestale dello Stato. Dalla perlustrazione  è emerso che sarà necessario un investimento complessivo di almeno 250mila euro per ripristinare le opportune condizioni di sicurezza attraverso la rimozione delle piante cadute o dei rami spezzati sotto il peso della neve.  Nei prossimi giorni verrà sottoscritto  un verbale di sopralluogo in cui  si quantificherà  il numero di piante su cui si dovrà  lavorare, tutte debitamente segnate e identificate, e nel frattempo la Riserva dovrà restare inderogabilmente chiusa al pubblico, ferma restando la volontà di intervenire per lotti per una progressiva e graduale riapertura alla città.

Ha spiegato Ricotta:

come avevamo preannunciato  la situazione determinata dall’emergenza neve di inizio febbraio è sicuramente critica soprattutto sotto il profilo della sicurezza. La nevicata ha prodotto danni con lo schianto e la frattura di molti rami e anche di chiome dei pini. In altri casi invece il freddo ha letteralmente gelato le radici con alberi che si sono adagiati su quelli vicini, rischiando di determinare un pericoloso effetto domino sul quale dobbiamo intervenire in maniera urgente proprio per garantire la tutela della nostra pineta. Fondamentalmente abbiamo previsto tre diversi livelli di interventi necessari: la rimozione dei pini caduti a terra; la rimozione degli alberi che si sono adagiati sulle piante accanto, pur senza cadere a terra; la rimozione dei rami spezzati. Opere che, complessivamente, potrebbero attestare la spesa che il Comune dovrà sostenere in circa 250mila euro, anche perché la Riserva naturale è comunque antropizzata, urbanizzata, all’interno ci sono gazebo, panchine, impianti della pubblica illuminazione, e in molti casi dovremo intervenire anche per il ripristino di tali attrezzature dove risulteranno danneggiate. Le risultanze del sopralluogo odierno verranno ora calate in un verbale che andremo a sottoscrivere nei prossimi giorni, con la quantificazione esatta delle piante che necessitano di un trattamento. Subito dopo i nostri uffici redigeranno il progetto di intervento, con il reperimento delle risorse necessarie e procederemo con l’affidamento, ferma restando la volontà di procedere necessariamente per lotti per garantire la riapertura progressiva al pubblico della stessa riserva. A questo punto resta valida l’ordinanza con la quale abbiamo per ora prorogato sino al prossimo 12 marzo la chiusura dell’area, e per lunedì prossimo decideremo il tempo necessario per rendere di nuovo agibile il polmone verde di Pescara.

 

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