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La Seller interviene sul recupero delle strutture culturali di Pescara

da Redazione

L’Assessore alla Cultura del Comune di Pescara Elena Seller replica altresì alla richiesta del consigliere Di Biase di salvaguardare tali strutture

PESCARA – L’Assessore alla Cultura del Comune di Pescara Elena Seller  ha replicato alla richiesta del consigliere comunale  Di Biase  relativa alla necessità di salvaguardare sei ‘tesori’ del patrimonio culturale cittadino, sostenendo che la risposta  a tale appello si trova già nel Piano Triennale alle Opere pubbliche, appena approvato dalla giunta comunale: Teatro Michetti, Parco Archeologico e mosaico romano hanno già capitoli di finanziamento ad hoc per intervenire su manutenzione, restauro e recupero. E’ già ampiamente in uso, invece, il Circolo Aternino dove dopo un’estate di esposizioni con Sparta,sono state allestite  due mostre, la seconda ancora in corso di Marco Mazzei e dei suoi specchi. Discorso diverso per la Chiesa di Sant’Anna, dove a bloccare l’acquisizione della struttura non è il Comune, ma un contenzioso giudiziario con vertenza aperta tra sei diversi proprietari privati; infine bonifica e manutenzione interesseranno, nel corso dell’anno, anche la Torretta Dannunziana.

Ha spiegato la Seller:

conosciamo l’attenzione del consigliere Di Biase nei confronti della tutela del patrimonio culturale cittadino, anche se la sua stessa esperienza passata gli ha insegnato che spesso quella volontà di tutela si scontra con intoppi burocratici e rigidità di bilancio . Tuttavia il Piano Triennale delle opere pubbliche redatto dall’amministrazione comunale, con il contributo delle varie forze di maggioranza, ci ha consentito di predisporre uno strumento equilibrato anche nel settore dell’edilizia museale e culturale. Partiamo dal Circolo Aternino: è in errore il consigliere Di Biase quando afferma che l’edificio è ‘inutilizzato da tre anni’ e pare strano che non si sia accorto degli eventi che stanno caratterizzando da mesi quello splendido contenitore. Il Circolo Aternino di corso Manthonè-piazza Garibaldi è stato completato da tempo dall’amministrazione di centro-destra, nei tre mesi d’estate ha ospitato decine di eventi organizzati dalla White Project di Lucia Zappacosta e Mauro Bianchini nell’ambito dell’evento ‘Sparta-dell’Altra Arte’ e una volta conclusa la rassegna abbiamo già concesso l’uso della struttura per due mostre d’arte, di cui l’ultima, gli ‘Specchi’ di Marco Mazzei, è attualmente in corso. Poi il Teatro Michetti: purtroppo non basta ‘acquisire’ una struttura per garantirne l’uso, specie quando si tratta di un teatro storico, rimasto chiuso per decenni e dotato di impianti non a norma. Ed è quanto accaduto con la precedente amministrazione che ha speso 2milioni di euro per dare alla città un teatro inutilizzabile. Il restauro e il risanamento conservativo del Teatro non costano ‘poche decine di migliaia di euro’, affermazioni fuorvianti, imprecise e approssimative dei soliti consiglieri di opposizione, ma costano ben 500mila euro, perché non parliamo di rifare l’impianto elettrico nel nostro appartamento, ma in un teatro aperto al pubblico. L’amministrazione comunale ha già previsto un primo intervento nel 2012, con 250mila euro di investimento tramite mutuo, e una seconda tranche di 250mila euro nel 2013 derivanti da trasferimenti. Riprenderanno nel corso del 2012  i lavori per la sistemazione del Parco Archeologico, lavori iniziati con la giunta di centro-destra del sindaco Pace e sospesi dal 2003 a oggi: nel Piano triennale abbiamo già previsto la spesa di 150mila euro da finanziare tramite un mutuo. Poi il mosaico romano: la riqualificazione e il recupero della struttura sono il primo investimento con cui abbiamo aperto il Piano triennale delle opere pubbliche, a sottolineare la priorità che abbiamo dato a tale opera, con un investimento pari a 500mila euro da finanziare tramite la contrazione di un mutuo. Inizialmente si era pensato di rimuovere il mosaico dalla golena sud per trasferirlo in un museo al coperto; i sondaggi hanno però dimostrato che tale soluzione non è praticabile, anzi metterebbe a rischio la conservazione del mosaico stesso, vista la presenza di acqua al di sotto. A questo punto abbiamo già predisposto un secondo progetto per ripulire e conservare il mosaico nel luogo del ritrovamento, prevedendo anche la sistemazione di una recinzione di protezione tutt’attorno che, sul modello di quanto realizzato per i resti di Santa Gerusalemme, consenta la visione e fruizione del ritrovamento, ma al tempo stesso ne garantisca la tutela anche dalle intemperie. Discorso diverso per la chiesa di Sant’Anna, che per quanto opera storica e pregevole, non fa parte del patrimonio comunale perché il centro-sinistra non lo ha acquisito in sei anni di governo, e anche in questo caso le espressioni di buona volontà non possono sostituire le carte bollate. Il precedente governo cittadino aveva avviato non le procedure di acquisizione, ma dei semplici incontri con i sei proprietari privati. Quei colloqui hanno sortito l’effetto di scatenare un contenzioso tra i sei proprietari che non riescono a trovare un accordo sulla futura destinazione del manufatto, con l’apertura di una vertenza in cui il Comune non ha purtroppo ruoli. Infine la Torretta Dannunziana: la nostra amministrazione si occuperà della struttura nel corso del 2012, ferma restando la possibilità di attingere direttamente al fondo generico da 150mila euro previsto nel Piano e destinato a finanziare interventi di manutenzione straordinaria di strutture culturali. E’ di tutta evidenza come la tutela e salvaguardia del nostro patrimonio siano una priorità assoluta per il nostro governo cittadino, come testimonia un Piano Triennale elaborato con tutta la maggioranza.

 

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