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La storia del sergente Dewey Turilli, eroico combattente nella 2° Guerra Mondiale

da Redazione

il sergente Dewey Turilli

Il suo “P-51 Mustang”, con lui insostituibile “operatore radio”, violò per bel 15 volte il territorio del Giappone. Era di San Giovanni Lipioni (CH)

SAN GIOVANNI LIPIONI – Dopo il sanguinoso attacco a Pearl Harbor gli Stati Uniti, nel febbraio del 1942, crearono il “VII Comando Caccia”. Come base di questa formazione furono scelte le Isole Hawaii. Dopo l’attacco a Pearl Harbor consolidò tutte le difese attorno alle Isole Hawaii. Nel maggio nel 1942 l’unità assunse il nome di “VII Comando Combattente” e assunse la responsabilità difensiva fino all’Isola di Midway. Si distinse, in particolare, un equipaggio quello del “7th Fighter Command Headquarters” con il proprio aereo da combattimento il “P-51 Mustang”.

Fu l’unica squadra a compiere ben 15 missioni “consecutive” sul territorio giapponese. Il tutto partendo dalla base di Iwo Jima e senza un solo fallimento. Il“P-51 Mustang” completò anche tre missioni nelle “Bonins Islands”. Di questo eroico equipaggio faceva parte anche il sergente Dewey “Duilio” Turilli. La sua funzione di “operatore radio” risultò di incredibile e strategica importanza.

Tutt’ora quando si narrano le leggendarie imprese di quel “P-51 Mustang” il suo nome viene ricordato. Dewey “Duilio” Turilli era il figlio di Nicola “Nicholas” Turilli e di Maria Di Pasquale. Entrambi i suoi genitori erano nati a San Giovanni Lipioni, in provincia di Chieti, dove si erano sposati il 22 febbraio del 1914. Il padre nel 1938 veniva considerato forse il miglior intagliatore di legno (era anche abile scultore) del New England, con una clientela selezionata tra chiese, decoratori d’interni e privati, realizzando statue, mobili e tappezzerie. Era proprietario della “Nicholas Turilli & Son. Inc.”.

Nella foto il sergente Dewey Turilli con il suo “P-51 Mustang.

A cura di Geremia Mancini – presidente onorario “Ambasciatori della fame”

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