VASTO – Cesare Mattioli nacque a Vasto in strada del Lago, il 2 settembre del 1892, da Nicola (quarantaduenne “falegname” figlio di Michele e Elena Di Guglielmo) e Maria Rosaria Desiati (trentottenne “cucitrice” figlia di Cesare e Lucia Celenza). I suoi genitori si erano sposati il 5 maggio del 1877. Durante la Prima Guerra Mondiale servì l’esercito come capitano dei Bersaglieri (nei suoi appunti ricordava “ La battaglia della Marna” – un contingente militare italiano fu inviato a sostegno delle truppe alleate in Francia – e poi Piave, Isonzo e Carnia).
Nel 1919 decise di emigrare per gli Stati Uniti e così raggiungere i suoi genitori (erano emigrati nel 1907). Il 15 settembre del 1919 sposò Ida Arisi che gli diede cinque figli: Nicola (20); Louis; Otello (15); Ornella (13) e Edmondo (11) e quest’ultimo servì l’esercito statunitense nella guerra di Corea). Abile nello scrivere e dotato di un notevole eloquio si diede al giornalismo. Fu redattore de “ L’Opinione ” di Generoso Pope (facoltoso imprenditore di New York che possedeva una catena di giornali) e successivamente fondò “L’Eco del Mondo”.
Fu speaker e presentatore radiofonico per la “ WJMJ” che come radio veniva diffusa dentro e fuori della sale da ballo di Philadelphia e non solo. Cesare “Caesar” Mattioli fu un popolare conduttore e i suoi spettacoli venivano trasmessi nei più importanti negozi di dischi e supermercati. Nel 1933 si sposò una seconda volta con Assunta “Sue” Campolesi dalla quale ebbe due figli: Rino (5) e Alfred (2). Cesare “Caesar” Mattioli fu anche uno stimato drammaturgo di varie opere teatrali che vennero portante in scena e anche trasmesse dalla sua stazione radiofonica. Nel 1957 volle far ritorno in Abruzzo, vi rimase per qualche mese, per poi ripartire, a bordo della nave “Castel Bianco”, verso gli Stati Uniti. Cesare “Caesar” Mattioli morì a Philadelphia nel dicembre del 1965. L’età di tutti i figli è fissata al censimento del 1940.
Foto: locandina pubblicitaria di radio “WJMJ”
A cura di Geremia Mancini – presidente onorario “Ambasciatori della fame”