Nel libro di Giampaolo Pansa “Il sangue dei vinti” ad un certo punto, in riferimento al Maresciallo Rodolfo Graziani, si legge: “Ma una volta preso a Cernobbio, fu consegnato a un capitano dei servizi segreti degli Stati Uniti, Emilio Q. Daddario, un italo-americano di famiglia abruzzese. E quell’ufficiale dichiarò Graziani protetto dal comando militare alleato”. In concreto il capitano Daddario salvò la vita al Maresciallo. Il quale, solo qualche tempo dopo, scrisse una lettera al capitano Daddario il cui contenuto era più o meno questo: “le scrivo da questo campo. Desidero ringraziarla dal più profondo del cuore per quello che lei fece per me in quei momenti molto rischiosi. Non vi è alcun dubbio che io devo a lei la mia salvezza”.
Ma quali erano quelle origini “abruzzesi” di Daddario ? Oggi siamo in grado di chiarirle con precisione. Il padre, Attilio Dante, nacque ad Ofena (AQ) il 10 marzo del 1890. La madre, Giovina (e non Giovanna come a volte riportato) Ciovacco, prima di emigrare per gli Stati Uniti risiedeva a Loreto Aprutino. Ma era nata a Carpineto alla Nora in via Santa Maria, il 5 novembre del 1893, da Errico (trentottenne “fabbro-ferraio”) e Francesca Paola Toro (“donna di casa”). Una volta tornato negli Stati Uniti il giovane capitano costruirà una prestigiosa carriera politica e militare. Emilio Quincy Daddario (il cognome originario era D’Addario) nacque, il 24 settembre del 1918, a Newton Centre in Massachusetts.
E’ stato membro del Congresso degli Stati Uniti. Ha ricoperto la carica di eletto del Connecticut nella Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti dal 1959 al 1971. Mentre frequentava la Wesleyan University, fu un atleta di spicco e capitanò la squadra di football americano nel 1938 ricevendo la Major Valuable Player Award (meglio noto come MVP award) sia per il football che nel baseball. Successivamente studiò alla Boston University Law School e all’Università del Connecticut, dove conseguì la laurea nel 1942. Nel 1943 si arruolò nell’esercito degli Stati Uniti (Office of Strategic Services) e prestò servizio nel teatro mediterraneo durante la seconda guerra mondiale, ricevendo il “Legion of Merit” e da la medaglia d’argento dall’Italia.
Tornato a casa, riprese la professione di avvocato ed entrò in politica, divenendo Sindaco di Middletown in Connecticut dal 1946 al 1948. Fu nominato giudice del Tribunale municipale di Middletown (1948-1950). Nel 1950 Daddario riprese le sue mansioni militari, servendo con la 43ª divisione della Guardia nazionale del Connecticut durante la guerra di Corea e raggiunse il grado di maggiore. Emilio Quincy Daddario è morto il 7 luglio del 2010.
A cura Geremia Mancini – presidente onorario “Ambasciatori della fame”
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