Nata in provincia di Teramo nel 1884, grazie al suo impegno, nel 1908, venne fondata a Strafford in Pennsylvania la Chiesa “Our Lady of the Assunption” (per gli emigranti che erano soprattutto abruzzesi). Inoltre favorì, con il sacerdote italiano Emilio Landolfi, la nascita di scuole, asili e mense per poveri
TERAMO – Maria Rosaria Cimini nacque in provincia di Teramo (assai probabilmente proprio nel capoluogo) nel 1884. Appena compiuti i 18 anni sposò Francesco Paolo Di Lorenzo. Subito dopo decisero, Maria Rosaria e il marito, di emigrare alla ricerca del “sogno americano” attratti dalla promessa di una vita migliore.
Con lei emigrò anche il fratello più piccolo, Pietro Cimini, di solo 16 anni. Giunsero ad “Ellis Island” nel 1903 dopo aver attraversato l’oceano sulla nave “Sicilian Prince”. La loro destinazione, organizzata da un impresario teramano, fu la Pennsylvania. Gli emigranti, provenienti dall’Abruzzo, furono destinati ai villaggi di Strafford, Devon e Wayne, in Pennsylvania, dove trovarono lavoro come minatori, muratori, scalpellini e contadini.
Alcune donne si prestarono a servire le ricche famiglie di Philadelphia che avevano iniziato a costruire lì, lungo la linea principale della “Pennsylvania Railroad”, le loro lussuose residenze estive. I nostri emigranti, prevalentemente cattolici, cercarono luoghi di culto nella zona e cercarono di trovarli nelle già esistenti chiese locali irlandesi (“St. Katharine of Siena Church” e “St. Monica Church”). Ma furono scoraggiati da un’accoglienza apertamente ostile, da pratiche di culto non conosciute e, cosa più importante, dalla mancanza di sacerdoti che parlassero la loro lingua. In questo contesto emerse la figura amorevole, determinata e battagliera di Maria Rosaria Cimini.
Dopo essersi trasferita con il marito nella colonia italiana di Strafford, si era profondamente preoccupata per il benessere spirituale e sociale di questa comunità di immigrati. Nel 1907, ventiduenne e madre di due bambine, scrisse una lettera a Papa Pio X, spiegando la situazione dei nostri emigranti e implorandolo di mandare un prete italiano che potesse assistere e servire la crescente comunità italiana. Con questa sua azione Maria Rosaria Cimini contribuì anche a meglio evidenziare quello che divenne noto come il “problema italiano” (così chiamato principalmente per il vasto numero di immigrati italiani). Cosa fare per loro che erano tutti molto poveri, per lo più illetterati e in gran parte cattolici?
La soluzione fu quella di inviare da subito sacerdoti italiani. In questo contesto lo sforzo coraggioso di Maria Rosaria Cimini spinse l’Arcivescovo Ryan a mandare in quelle zone, all’inizio del 1908, padre Emilio Landolfi con l’impegno di fondare una parrocchia per gli immigrati italiani. Nacque così la Chiesa “Our Lady of the Assunption” dove, in ossequio alla giovane donna teramana, venne realizzato un dipinto di “San Gabriele” (tutt’ora esistente).
Quando la Chiesa fu inaugurata, il 7 giugno del 1908, sul palco oltre alle autorità politiche e religiose c’era anche lei Maria Rosaria Cimini. Padre Landolfi , sempre assistito da Maria Rosaria Cimini, realizzò attorno alla sua parrocchia scuole, mense per poveri e attività ricreative. Da quel momento le condizioni dei nostri emigrati cominciarono ad essere decisamente più umane. Maria Rosaria Cimini e Francesco Paolo Di Lorenzo ebbero 4 figli Beatrice, “Margie”, Evelyn e Albena. Per tutti la giovane donna abruzzese divenne “la sorella degli emigranti”.
A cura di Geremia Mancini – Presidente onorario “Ambasciatori della fame”