Chieti

La storia rivissuta dei Briganti della Majella a Guardiagrele e Pretoro

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GUARDIAGRELE (CH) – Due limpide sere d’agosto ai piedi della Majella, in due paesi ricchi di storia, cultura e tradizione: Guardiagrele e Pretoro.

Il 12 e 13 agosto è stato rappresentato lo spettacolo teatrale “Chi vive?”, promosso e sostenuto dalla Società Italiana della Musica e del Teatro e dal suo presidente Antonello Pellegrini, che nonostante l’azzeramento dei fondi alla cultura operato dalla regione Abruzzo sono riusciti a portare in scena un prodotto entusiasmante. Grande affluenza di pubblico nelle due serate: nel suggestivo chiostro di Guardiagrele, teatro reale della vicenda rappresentata, per la prima del 12 agosto; addirittura sold out e nemmeno posti in piedi la sera successiva nella magica cornice del borgo di Pretoro, dove lo spettacolo è stato accompagnato dalla presentazione del libro di Fabrizio Fanciulli “Chi Vive?” Uomini diventati Briganti, unito alla mostra fotografica di Stefania Proietto.

Sotto le stelle un pubblico attentissimo ha assistito ad una delle storie nate dal lungo viaggio iniziato con la ricerca storica nell’Archivio di Stato di Chieti dello studioso Fabrizio Fanciulli, che ha raccontato la memoria storica di una parte di Abruzzo, sulla Majella, dove si sono scontrati uomini schierati su fronti opposti, ma si sono anche incontrati sguardi, sentimenti e valori. Storie di uomini semplici che hanno combattuto per terra, pane e giustizia, finendo per soccombere a una repressione spietata che ha conosciuto però anche momenti di dialogo e tentativi di contatto.

Dal lavoro di Fanciulli è nato un progetto, portato avanti con passione e determinazione da un gruppo che ha operato in sinergia riuscendo a realizzare quello che sembrava impensabile: dal racconto di Elsa Flacco Un palmo e mezzo sotto la terra, che rievoca la storia del giudice di Napoli Gaetano Foschini, al primo incarico nelle terre d’Abruzzo per contrastare il brigantaggio, del brigante di Filetto Gaetano Rizzacasa e di sua madre Giacinta D’Angelo, è stato tratto dalla regista Veronica Pace uno spettacolo teatrale ricco di pathos e drammaticità. Il pubblico è rimasto coinvolto e commosso da una narrazione capace di incollare sulla sedia gli spettatori grazie ai sentimenti e alle passioni così intensamente rievocati dagli interpreti.

Il teatro è quel posto in cui accade qualcosa, è il luogo dove il tempo prende un altro ritmo, quello del cuore. Gli attori protagonisti hanno avvolto con la loro voce e il loro corpo il pubblico con un’interpretazione davvero magistrale, di straordinaria intensità ed empatia: tanti gli applausi, alla fine dello spettacolo ma anche durante la rappresentazione, nei momenti di maggiore presa drammatica. Protagonisti di questo evento gli attori Alba Bucciarelli nei panni della madre, il brigante Maurizio di Marco, il giudice Emiliano Scenna e il cancelliere Rocco Poeta. Grande successo hanno ottenuto i briganti del Gruppo di sperimentazione e ricerca teatrale “La Bassa” (Tonino Carbonetti, Cosimo Di Loreto, Nicolino Giangiordano, Riccardo Scaglia, Raffaele Travaglini, Tonino Zinni), che hanno tenuto con il fiato sospeso gli spettatori con le loro irruenti incursioni brigantesche. Ha sorpreso il talento degli allievi della Scuola di recitazione “Shakespeare in Converse” (Antonio D’Angelo, Piero Lanzellotti, Serena Sablone, Francesco Salvatore, Sara Tacconelli, Francesco Tumini, Noemi Valentini), fondata e diretta dalla stessa Veronica Pace regista dello spettacolo: con la loro freschezza e vitalità hanno conquistato il pubblico coinvolgendolo ed entusiasmandolo. I momenti più intensi del dramma sono stati immortalati dai sapienti scatti di Francesco Bonomo.

Protagonista della scena anche l’orchestra I fiati italiani and friends, che ha eseguito dal vivo le musiche originali composte per “Chi vive?” dal maestro Maurizio Colasanti e ha regalato allo spettacolo momenti di assoluta poesia: bravi i musicisti (Sandro Carbone al flauto traverso e all’ottavino, Antonello Pellegrini al clarinetto, Giuliano Morgione alla chitarra, Antonio Pirozzolo al violino, Alessandro Carabba al contrabbasso e Michele Natale al pianoforte) e appassionata l’interpretazione della cantante Sara Fratini. La musica ha aggiunto energia ad una rappresentazione che ha alternato momenti divertenti ad altri toccanti, per culminare in un finale con accenti di tragedia.

La memoria storica resa vera e visibile dalla voce dei protagonisti dunque, in un afflato che ha avvolto nelle due serate il pubblico rendendolo partecipe di una storia che ci ha riportati alle radici del nostro essere attuale. Altri tre spettacoli aspettano il pubblico per rinnovare l’emozione di una storia risorta dalla polvere degli archivi e rivissuta sulla scena: il 19 agosto a Borrello, il 24 agosto a Francavilla al Mare presso il chiostro del MUMI, il 2 settembre a Chieti in piazza Malta.

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Tags: Pretoro

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