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La storia di Vincenzo Madonna, scultore dei famosi “Leoni del Castello di Osgood”

da Redazione

Chiamato anche Jimmy era abruzzese. Nacque a Taranta Peligna, provincia di Chieti, nel 1879. Come tanti del paese, decise di rincorrere il sogno americano

Vincenzo MadonnaTARANTA PELIGNA (CH) – Vincenzo “Jimmy” Madonna nacque, il 12 gennaio 1879, a Taranta Peligna in provincia di Chieti da Quirino e Angelica Merlino. Vincenzo, nato da un parto gemellare, era uno dei 12 figli della famiglia. I Madonna erano, per la gran parte, lavoratori nelle “cave” ( sia di pietra dura che di gesso) che abbondavano nella zona. Lui era, in particolar modo, un bravissimo “scalpellino”. Il lavoro era duro e assai mal pagato. Così nell’ottobre del 1899 Vincenzo decise, come tanti del suo paese, di rincorrere il “sogno americano”.

Del resto Taranta Peligna, a quel tempo, non offriva certo altre grandi occasioni. Giunse ad “Ellis Island” sulla nave “Spartan Prince”. Dopo due anni, trascorsi nel duro lavoro della miniera, decise di tornare in Italia. Ma constatò che le condizioni non era affatto mutate e allora decise di tornare ancora negli Stati Uniti. Anche in America il lavoro era assai duro ma era almeno ben pagato. Si imbarcò dal porto di Anversa, in Belgio, e giunse ad “Ellis Island”, nel novembre del 1904, sul transatlantico “Vaderland”. Arrivò in Colorado con suo fratello Rocco.

Trovò lavoro a Marble, nella Contea di Gunnison, in Colorado. Prima nelle miniere di carbone e poi in quelle di roccia e marmo. In quella che veniva chiamata “The Caves of Marble Mountain” affinò ulteriormente le sue capacità di “scalpellino”. Successivamente si stabilì nel villaggio di Redstone, fondato dal miliardario americano John Osgood, che prevedeva condizioni migliori e più umane per i minatori e i lavoratori delle cave. Questa volta, Vincenzo Madonna, decise di mettere a frutto la sua esperienza di “scalpellino”.

Cominciò a realizzare lavori di scultura che, ben presto, trovarono l’apprezzamento dei dirigenti della Società. Ma fu l’incontro con il miliardario americano John Osgood (nel 1900 fu ritenuto il sesto uomo più ricco al mondo) che gli cambiò la vita. Osgood vide i suoi lavori e volle che realizzasse per lui, nel suo meraviglioso Castello di Redstone, alcune sculture.

Rimangono famosi, in particolare, i “Leoni” posti all’ingresso della meravigliosa e fantastica residenza. Ancora oggi, per le migliaia di visitatori, quei “Leoni” rappresentano, meglio di ogni altra cosa, la figura di forza e fierezza di chi ne fu preprietario. Vincenzo Madonna nel 1902, oramai aveva raggiunto una buona solidità economica, decise di lasciare il villaggio di Redstone. Andò a vivere a Boulder Country sempre in Colorado.

Anche qui continuò la sua professione di eccellente artista e “scultore della pietra” (così amava definirsi). Ancora oggi a Boulder, nella vecchia area di del Courthouse, è possibile rintracciare suoi lavori. Non si sposò mai. Morì a Boulder Country il 6 giugno del 1937.

A cura di Geremia Mancini – Presidente onorario “Ambasciatori della fame”

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