REGIONE – Nel 59esimo incontro della rubrica “Un libro, il dialogo, la politica” curata da Michele Fina sono stati ospiti Nicola Oddati (politico, insegnante, scrittore) e l’attore Pino Insegno. E’ stato presentato l’ultimo libro di Oddati, “La trappola del gioco” (Spazio Cultura edizioni). E’ il secondo romanzo (segue “Il teorema della corda”), un giallo, di una trilogia nella quale le storie sono indipendenti e legate dalla presenza degli stessi personaggi.
Fina l’ha definito “un libro con molte intersezioni: scienza, musica, spiritualità, filosofia, matematica, politica. Un romanzo costruito attraverso capitoli brevi, storie parallele che a volte si intrecciano, una tecnica che tiene incollati alla lettura”.
Centrale nel libro la figura di Giordano Bruno, per Fina “i suoi infiniti mondi arrivano fino alle teorie più avanzate della fisica attuale”.
Insegno nel corso del dialogo ha letto in tre riprese pagine dal libro, e interloquito con Fina e Oddati, definendolo “una persona sfaccettata. Il libro è un trattato di vita a 360 gradi. Ci sono vari piani di lettura, giallo, storia d’amore, filosofia, un po’ come accade nei film di Walt Disney”.
Oddati ha raccontato: “Ho cominciato a scrivere relativamente pochi anni fa alla fine di una lunga stagione politica e amministrativa, quando ho cominciato ad avere più tempo. Ho deciso di dedicare storie al rapporto, che nella mia vita è forte, fra la passione per la matematica e quella per la politica. La matematica è l’unica fra le discipline che può rivendicare di attestare delle verità”.
L’autore ha spiegato che nel romanzo “i personaggi raccontando se stessi raccontano anche le mie interrogazioni sulla vita e sul senso dell’esistenza. Si tratta di un giovane matematico, di un avvocato penalista, di una magistrata, del questore e di una donna giapponese di origini californiane. La figura di Giordano Bruno, fondamentale nel libro, è affascinante, più che un matematico si è trattato di un pensatore universale, capace di sovvertire il sistema dell’epoca. L’umanità è costellata di pensatori come lui che interrompono il flusso e portano il mondo dentro un’altra fase”.
Parlando della sua visione di scrittura e letteratura, Oddati ha detto: “Non mi piace il tecnicismo della scrittura, bisogna rispettare il lettore che ha diritto di comprendere. In questo libro ho parlato di me e delle mie esperienze, ma anche di quelle di altri intorno a me”.
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