SPOLTORE – Nel pomeriggio di venerdì 17 novembre 2023, si é svolto presso la Pinacoteca della Società Operaia Mutuo Soccorso (SOMS) di Spoltore, sodalizio presieduto da Luigi Spina, il convegno “La Vandea fra mito e leggenda”.
Ha moderato il dibattito Cristiano Vignali. É intervenuta la scrittrice Antonietta Florio che ha tradotto in italiano il romanzo storico francese “Gli Sciuani” di Honoré de Balzac (Marco Solfanelli Editore).
Quello della Vandea é un argomento di grande attualità, su cui permangono ancora numerosi coni d’ombra. Va il merito scientifico allo storico e scrittore francese Reynald Secher di aver indagato dai meandri più bui della storia di Francia e d’Europa quello che lui definisce in controtendenza con gli storici repubblicani francesi il cosiddetto “genocidio” della Vandea, compiuto dalle forze militari “Blu” giacobine tra il 1789 e il 1801.
“Si tratta, – ha spiegato Cristiano Vignali – in realtà, e questo lo definisce bene Reynald Secher, di una lotta di parte della popolazione francese del nord – ovest che non accetta le limitazioni di culto imposte dalla repubblica dei lumi al Cattolicesimo e che si sente privata dei propri diritti di lavoratori della terra con l’abolizione del feudalesimo e orfana della sacra figura di riferimento pressoché paterna per la tutela collettiva rappresentata dal sovrano”.
“I controrivoluzionari, – ha continuato il Vignali – non sono dei bigotti retrogradi reazionari, ma una parte del popolo che lotta per la tutela delle tradizioni antropologiche plurisecolari della nazione francese che a differenza di quella italiana ha una maggiore unità politica nel corso dei secoli, ma, con la rivoluzione del 1789, sopporta il trauma di una interruzione drastica con riti, culti, usi e tradizioni popolari, complice anche la maggiore giovinezza della nazione transalpina nata con il regno romano – barbarico franco, a differenza di quella italiana che antropologicamente esisteva già agli albori della storia europea e sorge politicamente con la lega italica nella Guerra Sociale dell’90-87 a.C.”.
Come ha spiegato La scrittrice e linguista Antonietta Florio: “Balzac tratta in modo eccezionalmente reale anche se romanzesco la storia degli “Sciuani” controrivoluzionari, lasciando una testimonianza storica sullo stato dei luoghi e su fatti e circostante reali, a cui si mischiano alcuni nomi di personaggi, vicende ed episodi verosimili frutto della fantasia dell’autore. Il generale dei “Blu” Étienne Hulot e il Marchese Alphonse Montauran dei “Bianchi”, sono dei personaggi realmente esistiti, mentre la spia Maria che si avvicina al capo dei monarchici per carpire delle informazioni e se ne innamora, é un personaggio inventato, ma verosimile”.
“L’unica differenza che esiste nel campo controrivoluzionario degli “Sciuani” (nome dato ai “bianchi” cattolici e legittimisti), – ha spiegato Antonietta Florio – é solo che mentre per esempio in Vandea la rivolta é pressoché popolare, perché é il popolo che sprona il clero e la nobiltà alla lotta, in Bretagna sono la nobiltà e il clero che prendono in mano la situazione”.
“Ci sono stati altri genocidi e crimini contro l’umanità fatti in nome della liberal democrazia, della modernità e del progresso, come quelli perpetrati dalle truppe napoleoniche nel sud Italia o dallo stato unitario italiano sabaudo sempre nel Regno delle Due Sicilie, o lo sterminio degli Indiani d’America negli Stati Uniti; ma mentre su questi ultimi, sia a causa del cambio della forma di Stato in Italia, sia per la libertà dell’opinione pubblica negli Usa, si é fatta ampiamente luce, sulla Vandea ancora restano ampi coni d’ombra e l’argomento resta una “spina” dolorosa per la Repubblica Francese” ha concluso Cristiano Vignali.