L’AQUILA – Entra nel vivo la programmazione della rassegna I Cantieri dell’Immaginario promossa dal Comune dell’Aquila e realizzata in collaborazione con le Istituzioni Culturali FUS, con la call che apre alla partecipazione per il Laboratorio di fantasia condotto dal maestro Roberto Gandini del Teatro Nazionale di Roma, proposto dal Teatro Stabile d’Abruzzo. “Laboratorio di fantasia” è una attività selezionata e inserita nel cartellone dal direttore artistico della rassegna Leonardo De Amicis.
La particolarità del laboratorio è che non si rivolge solo ad attori e operatori culturali ma a tutti i cittadini aquilani, non occorrono competenze artistiche ma solo la voglia di mettersi in gioco. I lavori si svolgono in una giornata, mercoledì 5 luglio 2023, nell’Auditorium del Parco a L’Aquila, con una prima fase laboratoriale a cui seguirà una performance aperta al pubblico.
I principi e la necessità del laboratorio sono enunciati da Roberto Gandini, regista e coordinatore artistico del “Laboratorio teatrale integrato Piero Gabrielli”: “Spesso il senso della vita, nostra e degli altri, ci sfugge. Il raccontare, il raccontarsi, ci avvicina a questa voglia di senso. Cosa si dice alla fine di una storia? Qual è la morale della favola?
Una storia porta con sé inevitabilmente una morale, un senso. A volte questo senso è evidente, per esempio, il sacrificio di un eroe, a volte meno, un anziano che muore in solitudine dopo un’esistenza travagliata. Ciò nonostante ogni vita nel momento in cui viene raccontata porta con sé una morale, un senso, fosse anche quello tragico che quando si muore, si muore da soli.
E anche per le comunità è così. Le società raccontandosi, capiscono se stesse! E il luogo più antico in cui avvengono queste narrazioni è il teatro, dalla Grecia del 2500 A.C. a oggi. Soltanto che oggi, anziché la battaglia di Salamina, a teatro possiamo raccontare i nostri conflitti le nostre passioni. Si può raccontare, per esempio, il processo di integrazione e di inclusione sociale che inevitabilmente è in corso nella nostra società. Si possono raccontare storie di persone fragili, di emarginati, di stranieri, ecc. Per questa ragione il teatro del nostro tempo è diventato anche “Teatro sociale” che lo si voglia o no! Che avvenga attraverso scontri violenti o in un’atmosfera solidale, il senso del nostro vivere sociale si attuerà attraverso le tante narrazioni che avvengono: nel cinema, nella televisione, sui social. Certo il teatro è il più antico di questi modi di raccontarsi, il più emotivo, il più semplice, e in più, quando è condiviso, il più efficace”.
Per partecipare occorre inviare una email a botteghino@teatrostabile.abruzzo.it indicando Nome, Cognome, data di nascita, residenza e contatti telefonici, seguirà una risposta di conferma dell’iscrizione con l’intero programma dei lavori.