Mobilitazione per l’ambiente senza precedenti, partecipazione stimata tra le 20mila e le 40mila presenze
PESCARA – Si è svolta ieri a Pescara la manifestazione regionale contro la deriva petrolifera che ha fatto registrare una partecipazione stimata tra le 20mila e le 40mila presenze e che ha visto sfilare Associazioni ambientaliste,cittadini, Sindaci, Assessori, consiglieri comunali, provinciali e regionali, Presidenti di Provincia, tutti uniti per dire ‘no’ all’impianto della Medoilgas Ombrina Mare per l’estrazione di idrocarburi. La mobilitazione senza precedenti ha evidenziato la sensibilità del territorio su una tematica di grande rilevanza: la difesa e la tutela della Regione Abruzzo e della sua vocazione ambientale e turistica.
Presenti, tra gli altri, il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia, l’assessore alla Mobilità Berardino Fiorilli, l’assessore all’Ambiente Isabella Del Trecco, il capogruppo comunale Pdl Armando Foschi, i consiglieri comunali Alfredo Cremonese e Livio Marinucci, il Presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa con l’assessore Angelo D’Ottavio e con il Presidente della Provincia di Chieti Enrico Di Giuseppantonio, il sindaco di Spoltore Luciano Di Lorito, gli onorevoli Gianni Melilla e Vittoria D’Incecco, l’assessore regionale Carlo Masci con il consigliere regionale Ricardo Chiavaroli e decine di sindaci giunti da ogni parte d’Abruzzo, tutti con i Gonfaloni portati dai vigili urbani in alta uniforme.
Ha sottolineato Albore Mascia:
la tutela dell’ambiente deve avere priorità assoluta per le nostre Istituzioni, e penso che lo abbiamo già dimostrato in occasione del rinnovo dell’Autorizzazione Integrata ambientale per il cementificio, quando con la mia giunta abbiamo dichiarato, senza mezzi termini il nostro ‘parere non favorevole’ al rinnovo dell’Aia, tanto che, sino a oggi almeno, la procedura si è di fatto congelata e comunque, semmai la Conferenza dei Servizi decidesse, alla fine, di esprimere parere positivo, comunque siamo pronti a impugnare dinanzi al Tar quel parere, proprio perché non più pensabile poter lasciare uno stabilimento di tale impatto all’interno della città. Oggi la nostra mobilitazione collettiva è stata importantissima, fondamentale, abbiamo dimostrato che l’Abruzzo, Pescara e ogni singolo paese hanno una voce unica contro Ombrina Mare che prevede la realizzazione di una piattaforma di produzione di gas pliocenico e olio, da cui si dipartiranno da un minimo di 4 a un massimo di 6 pozzi di produzione; un serbatoio galleggiante per il trattamento e lo stoccaggio della produzione dell’olio; sealines e ombelicali per il trasferimento del materiale verso le piattaforme per ben 42 chilometri di tubazioni sommerse. Impianti di proporzioni devastanti per una regione che sulle proprie riserve naturali, sulle proprie bellezze ambientali ha fondato il proprio brand turistico, senza parlare dell’aumento inevitabile delle emissioni di gas clima-alteranti. Per tale ragione l’Abruzzo si opporrà con ogni mezzo, anche giuridico, nei confronti di tali impianti. Pescara, peraltro, ha anche approvato, proprio ieri, una delibera di giunta nella quale abbiamo ribadito la nostra volontà di perseguire gli obiettivi fissati in occasione del Forum delle Città dell’Adriatico e dello Ionio in materia di sviluppo economico già nel 2011, ritenendo dunque incompatibile ogni progetto in contrasto con le attività già intraprese in tema di tutela ambientale, a partire dal progetto di coltivazione del giacimento di idrocarburi denominato ‘Ombrina Mare’ e ogni altro progetto simile per lo sfruttamento degli idrocarburi; abbiamo ribadito poi il nostro impegno nel perseguire ogni attività finalizzata alla tutela e alla salvaguardia in materia ambientale della costa del mare Adriatico e, soprattutto, la volontà di intraprendere un’attività di approfondimento presso il Ministero dell’Ambiente circa il parere emesso lo scorso 25 gennaio dalla Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto ambientale Via-Vas, considerate le lacune dello studio presentato dalla Medoilgas.
Ha spiegato l’assessore delegato Berardino Fiorilli:
sul fronte della mobilità la città ha retto: consideriamo che oggi Pescara si è trovata a fronteggiare due eventi di portata eccezionale. Da un lato la manifestazione contro Ombrina Mare, con una presenza stimata tra le 20mila e le 40mila presenze, contro le 6mila previste dalle stesse Associazioni, imponendo anche uno sforzo ulteriore per sistemare le decine di pullman e auto private giunte inaspettatamente da ogni parte d’Abruzzo e portate sino alle aree di risulta o nel parcheggio antistante il mercato ittico. Migliaia di persone in corteo che, a partire dalle 15.45 hanno iniziato a sfilare dalla Madonnina lungo via Paolucci, piazza Italia, passando sotto la Prefettura e il lato nord della piazza, quindi corso Vittorio Emanuele, corso Umberto, via Nicola Fabrizi, via Galilei, lungomare Matteotti per terminare sulla spiaggia di piazza Primo Maggio, nell’area dello stadio del mare. Un lungo serpentone che si è snodato lungo la città, e pensiamo che, quando la testa del corteo aveva raggiunto l’incrocio tra corso Vittorio Emanuele e corso Umberto, la coda si trovava ancora dinanzi alla Prefettura, solo per dare l’idea delle presenze. Cento gli uomini schierati a blindare il corteo, oltre una ventina gli agenti motomontati della Polizia municipale di scorta, agenti che hanno anticipato, passo passo, il passaggio della manifestazione, chiudendo, di volta in volta le arterie interessate. In corso Vittorio Emanuele, la larghezza della strada ci ha permesso di mantenere aperta una corsia di marcia in direzione nord-sud, garantendo, soprattutto, il transito dei mezzi pubblici, ma è evidente che si sono registrati incolonnamenti, anche prolungati, in alcune perpendicolari allo stesso corso, come via Ancona, via Chieti, via Venezia, via Ravenna, così come sul lungomare Matteotti dove il corteo ha inevitabilmente occupato tutta la sede stradale. Fortunatamente non abbiamo registrato proteste, anche perché la cittadinanza era avvisata e il traffico prevalentemente era di residenti che cercavano di rientrare nei garage, cittadini che poi hanno pazientemente atteso il passaggio del corteo, consentendo a Pescara di dare prova di grande maturità, preparazione e di fare bella figura a livello nazionale. Contemporaneamente, consideriamo, che dalle 16 sono scattate le chiusure al traffico della zona di Porta Nuova per la partita Pescara-Siena, affidata al maggiore Paolo Costantini, con la ‘zona rossa’ e la ‘zona cuscinetto’ che hanno interdetto la viabilità lungo il perimetro di viale Pepe, via D’Avalos, via Mazzarino, via Marconi, viale Pindaro, via della Bonifica, per poi procedere sulla Nazionale Adriatica sud, situazione complicata dalla contestuale chiusura al traffico della riviera sud per la presenza di due cantieri. E in tal senso è stata preziosa la collaborazione dei 25 volontari della Protezione civile, coordinati da Angelo Ferri, che ha dato un supporto fondamentale, specie nel calmare qualche automobilista che, diretto allo stadio, dopo essere incappato nella chiusura del centro cittadino, aveva dimenticato la chiusura a Porta Nuova, ma tutti sono stati aiutati a trovare un posto auto in cui fermarsi. Intorno alle 18.15, iniziata a sud la partita, a nord terminato il corteo, con la riapertura al traffico di tutti gli assi viari, la situazione ha iniziato a rientrare nella normalità, anche se solo in serata, dopo che saranno anche ripartiti tutti i manifestanti, potremo dare il cessato allarme. Fortunatamente non è stato necessario né elevare sanzioni, né prelevare auto, specie a sud, dove alle 16 sono scattati i divieti di sosta, e i cittadini sono stati attentissimi alla segnaletica stradale.