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L’aeroporto di Pescara rischia di perdere anche Alitalia

da Redazione

“La situazione del nostro scalo comincia a farsi Armando Foschisempre più drammatica di giorno in giorno”  ha detto Armando Foschi membro dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’

PESCARA – “Dopo la figuraccia con Ryanair, l’aeroporto di Pescara rischia di veder esplodere anche il bubbone con Alitalia, pronta a levare le tende. Sembrerebbe che la compagnia di bandiera nazionale abbia sostanzialmente deciso di spostare i vettori presenti a Pescara, i Saab 2000 e gli ATR 72, sulle rotte di Ancona e Trieste, dove sono venuti meno i collegamenti con i due Atr della Mistral Air.”. Lo ha detto Armando Foschi, membro dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ e che per primo, due mesi fa, lanciò l’allarme sull’abbandono di Ryanair dell’aeroporto d’Abruzzo.

“La situazione del nostro scalo comincia a farsi sempre più drammatica di giorno in giorno – ha detto Foschi -. Mentre ancora vacilla la trattativa con Ryanair che attende atti amministrativi concreti dal Governo Renzi prima di decidere sulla sua futura permanenza o meno a Pescara, arriva la nuova batosta da parte di Alitalia, che, anch’essa, sarebbe pronta a lasciare il capoluogo adriatico a partire da ottobre prossimo. In sostanza questo è il problema: Alitalia da qualche anno utilizza due velivoli Atr Mistral Air, dislocati negli aeroporti di Ancona e di Trieste, per garantire vari collegamenti in Italia, anche verso l’aeroporto di Fiumicino. Quando la Ethiad è entrata nel capitale Alitalia, essendo che la stessa Ethiad aveva rilevato, qualche mese prima, la compagnia svizzera Darwin Airlines, e quindi aveva a disposizione due o tre velivoli della stessa compagnia, che operava con i Saab 2000 e con gli Atr 72, Alitalia ha potuto avviare i collegamenti con Fiumicino anche dagli scali di Pescara e di Perugia, assicurando ben tre voli giornalieri per Fiumicino, una linea che peraltro ha ben superato la fase di start up e ha riportato anche un buon coefficiente di riempimento con passeggeri in transito per molte destinazioni internazionali e intercontinentali.

Ora però è sorto un problema, ossia la Mistral Air da aprile interromperà i rapporti con Alitalia e quindi non ci saranno più i collegamenti su Ancona e Trieste. Ecco allora che Alitalia avrebbe deciso di spostare su Ancona e Trieste i vettori oggi utilizzati da Pescara e Perugia, cancellando questi ultimi due scali, e questo perché preferirebbe continuare a investire più su Ancona e Trieste, mantenendovi un traffico già ampiamente consolidato, piuttosto che rischiare su una città come Pescara, dove Alitalia ritiene, secondo voci ben accreditate, di non aver ricevuto grande considerazione né da parte del Governo regionale del Presidente D’Alfonso né tantomeno dall’attuale governance della Saga, la società che gestisce i servizi a terra dell’aeroporto, che non si è mai neanche preoccupata di svolgere una campagna informativa per ricordare la disponibilità di tre voli giornalieri su Fiumicino.

Anzi, peggio, la stessa Saga ha permesso l’ingresso sul nostro mercato di Air Valle, per il collegamento con Catania due volte a settimana, e alla Blue Air per la linea con Torino tre volte a settimana, di fatto però sottraendo passeggeri ad Alitalia per le stesse destinazioni via Fiumicino, incrinando ovviamente i rapporti con la stessa Alitalia che oggi, bene che vada, ridurrà sicuramente le tratte e il numero dei collegamenti, dirottando su Pescara l’Embrair 145 da 88 posti, lo stesso velivolo con il quale garantisce il collegamento con Milano, un’operazione però giudicata antieconomica, visto che la macchina è troppo costosa per una tratta così breve. L’ipotesi peggiore, ma anche più accreditata, è invece che Alitalia decida di togliere completamente l’hub su Pescara, cancellando anche il volo storico per Milano – ha proseguito Foschi -, uno scenario tutt’altro che surreale. Oggi credo che anche questa vicenda meriti un approfondimento perché la fuga della seconda compagnia aerea dal nostro aeroporto in soli tre mesi è chiaramente il sintomo di una malattia che sta serpeggiando all’interno di Saga, malattia che va curata con tempestività prima che il nostro aeroporto diventi un deserto pronto per qualche speculazione”.

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