Originato da una frana, antiche legggende lo vogliono nato da un fenomeno soprannaturale. Sul suo fondo rilevati campi magnetici
SCANNO (AQ) – In Abruzzo c’é un lago dalla caratteristica forma a cuore: é il lago di Scanno. Situato nella bassa provincia dell’Aquila ad un’altitudine di 922 metri s.l.m., é contornato da alcune cime dei Monti Marsicani come la Montagna Grande a ovest e Monte Genzana ad est, ha coste molto ridotte che per alcuni brevi tratti sono state adattate per la ricezione di bagnanti formando delle spiagge artificiali di sassi. Si trova a metà strada tra Villalago e Scanno, ed è il lago naturale più grande della regione.
Il lago ha come immissari il torrente Tasso ed il torrente Giordano nonché alcuni corsi d’acqua minori e stagionali; non sembra avere emissari superficiali perché a causa del fenomeno carsico le acque del lago fuoriescono dal terreno poco più a valle, nel comune di Villalago, dando vita al fiume Sagittario. Durante l’inverno a volte un corso d’acqua attraversa la valle dal lago a Villalago generando altri laghi minori, alimentati dalle acque piovane e dal disgelo delle nevi fino alla tarda primavera, detti Cupaglione, Lago Secco o Laguccio, Lago Pio o Cupìa e Lago Buono. La profondità massima che raggiunge varia da un minimo di 30 metri a 32 metri quando c’è la piena.
Si è originato da un’antica frana staccatasi dal soprastante monte Genzana che ha sbarrato il corso del fiume Tasso in un periodo compreso tra i 12.820 e i 3.000 anni fa. Tuttavia, alcune leggende locali spiegano la nascita del lago come un fenomeno soprannaturale avvenuto per difendere dagli attacchi esterni provenienti dalla valle le piccole comunità locali. La minaccia esterna generalmente è rappresentata ora dall’Imperatore di Roma che attacca il reggente indigeno, ora da Orlando, dai crociati o dai paladini francesi che assediano una torre in cui è nascosta una vergine, ora dal temibile mago Baialardo che sfida una Madama Angiolina che tra i monti dell’Abruzzo ha trovato esilio.
Più recenti sono invece le voci relative ad avvistamenti ufo e anomalie elettromagnetiche sul fondo del lago, capaci nel 2012 di fare impazzire le bussole dei sommozzatori che non trovavano più il nord una volta immersi nelle acque del lago. Sempre nello stesso anno si sono verificate delle onde anomale sul lago. Questi strani fenomeni hanno richiamato degli studiosi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Roma che hanno trovato, utilizzando dei magnetometri ed il GPS, dei campi magnetici perlopiù nella zona nord del fondo del lago, nel territorio di Villalago.
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