L'Aquila

LAM, terzo podio in 3 anni per l’arciere aquilano Fabio Esquilino

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Il primo posto nella categoria con “arco storico senza finestra” conferma quello del 2018, nel 2019 era arrivato terzo nell'”arco storico”

L’AQUILA – L’arciere aquilano Fabio Esquilino della compagnia Virtus Sagittae sale al primo posto del podio nel campionato nazionale della Lega Arcieri Medievali (LAM) nella categoria “arco storico con finestra”. E’ medaglia d’oro per la seconda volta in 3 anni, in 3 campionati disputati in diverse categorie, con un arco di tipologia differente ogni anno. Questo risultato fa seguito ad un primo posto nel 2018 con “arco storico senza finestra” e un terzo posto nel 2019 con “arco storico”.

L’arciere Esquilino ha commentato: “Essere sul podio in tutte e tre le categorie diverse per il terzo anno di fila mi dà una grande soddisfazione, inizio a pensare sul serio di saper tirare con l’arco. Chi non ha mai sognato almeno una volta di essere come Robin Hood? La sua generosità, i suoi modi non violenti nel rapinare i potenti, il suo patriottismo per il legittimo re Riccardo Cuor di Leone (impegnato in Terra Santa nelle Crociate) contro l’usurpatore Giovanni Senzaterra e la sua giusta causa nel difendere il popolo dalle ingiustizie e dai soprusi risultano caratteristiche da sempre amata dalla gente comune. Se poi a questo si aggiunge la mia passione per la natura e in particolar modo per gli alberi si completa il cerchio: i boschi di San Giuliano sono il luogo dove mi alleno più spesso, la mia amata foresta di Sherwood.

Ovviamente tali risultati non sarebbero stati possibili senza le persone che mi accompagnano in queste avventure: i miei due amici Marco e Riccardo con cui il tiro con l’arco si trasforma da sport in svago (c’è la stessa serietà della ricreazione nelle superiori) e i miei compagni d’arco della Virtus Sagittae con i loro preziosissimi consigli tecnici. Ma soprattutto Francesca: lei è la mia compagna di viaggio in giro per l’Italia (le gare sono una scusa per visitare posti reconditi della nostra incantevole penisola), ma anche il mio coach, la persona con cui veramente mi sento di fare squadra durante le gare, nonostante il tiro con l’arco sia uno sport individuale. Quindi questo podio è anche suo, nello stesso modo in cui sarebbe premiato il navigatore di una squadra di rally. Traguardi a parte sono veramente orgoglioso di portare avanti una tradizione così bella che risale a tempi antichissimi, ma che trova il suo apice durante il Medioevo, un’epoca da troppo tempo ingiustamente denigrata a cui noi arcieri della LAM cerchiamo di dare nuovamente lustro. E sinceramente mi piace pensare, anzi mi illudo proprio, che durante la battaglia di Bazzano ci sia stato qualche arciere aquilano (magari un mio avo chissà), o arciera visto che parteciparono anche le aquilane, lì da qualche parte in mezzo al campo di battaglia, fra le truppe milanesi, pontificie e napoletane a dare una lezione a quel Fortebraccio da Montone tanto superbo da pensare di poter invadere e piegare L’Aquila con la tirannia”.

Il campionato della LAM, che riunisce più di 2000 appassionati di tutte le età, si svolge ogni anno in lungo e in largo per l’Italia (quest’anno toccando anche il territorio aquilano con la gara di Carapelle Calvisio della compagnia L’Aquila Invicta): sono quasi sempre piccoli borghi medievali ad essere scelti come location per le gare, che si svolgono, quindi, in un’atmosfera tipica con i partecipanti in in abiti storici, quanto più possibile accurati ed attinenti al periodo 1300-1500. Anche gli archi utilizzati hanno forme rigorosamente storiche, pur essendo sia in legno che in materiali più moderni, e devono essere liberi da qualsiasi strumento aggiunto (come mirino ed equilibratori): ciò riporta il tiro alla sua dimensione originale: l’uomo, il suo arco, la freccia e l’istinto. Anche i materiali utilizzati riflettono la scelta di mantenersi su criteri di autenticità e naturalezza utilizzando il meno preciso legno per la costruzione delle frecce al posto del moderno, affidabilissimo, ma “freddo”, carbonio.

Pubblicato da
Marina Denegri

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