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Lanciano (CH) – Al via il processo al Mario Negri Sud

da Redazione

Uccisione di animali senza necessità: questa è l’accusa rivolta al direttore amministrativo del centro di ricerca. LNDC è ammessa come parte civile al processo che rappresenta un grande passo avanti verso il rispetto degli animali di qualsiasi specie

LANCIANO (CH) – È finalmente iniziato il processo per uccisione ingiustificata di animali che vede come imputato il direttore amministrativo della Fondazione Mario Negri Sud, Tommaso Pagliani. I fatti risalgono al 2014, quando 750 topi destinati ai laboratori e tenuti negli stabulari del centro di ricerca furono soppressi tramite asfissia per mancanza dei fondi necessari al loro mantenimento. Una soppressione del tutto immotivata per la quale Lega Nazionale per la Difesa del Cane si è schierata da subito in prima linea per chiedere giustizia.

Piera Rosati, Presidente di LNDC, dichiara: “Siamo molto soddisfatti che sia stata ammessa la nostra costituzione come parte civile. La nostra Associazione ha come impegno statutario l’abolizione della vivisezione e, in tal senso, ha già partecipato alla discussione politica sul recepimento della Direttiva Comunitaria 2010/63/UE sulla sperimentazione animale. Questo processo rappresenta un passo importante e inedito verso l’affermazione che tutti gli animali vanno trattati con rispetto.”

“Solo fino a qualche anno fa un processo di questo genere sarebbe stato inimmaginabile,” afferma Michele  – Legale e Responsabile LNDC per i Diritti degli Animali. “Oggi, invece, questa vicenda sta avendo una grandissima copertura mediatica e il giudice Belli ha condotto la prima udienza con grande attenzione. Tutto questo conferma che finalmente la sensibilità comune sta cambiando e c’è molto più interesse per queste tematiche.”

Durante la prima udienza sono stati sentiti i primi testimoni, tra cui alcuni agenti del Corpo Forestale dello Stato. La prosecuzione è stata fissata per il 16 giugno. LNDC continuerà a essere presente in tutte le sedi e auspica il massimo della pena prevista ai sensi dell’art. 544-bis del Codice Penale, pari a due anni di reclusione per aver causato la morte di animali senza motivo.

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