Chi è Antony Cardinale, l’avvocato dei gangster italo americani, che parteciperà all’ottavo seminario nazionale di criminologia
L’AQUILA – É venuto direttamente da Boston Antony Cardinale, dove ha lasciato la sua professione di lower dei più famosi gangster americani fra i quali Frank Cadilac Salemme e John Gotti, per rendersi utile allo scopo voluto dal project manager della due giorni seminaristica Mauro Nardella e cioè scoprire la verità sulla vera Mafia americana.
Ma chi è Antony Cardinale?
Erano anni in cui la mafia si rivolgeva a lui, il quale, ormai quarantacinquenne, aveva l’ego, la resistenza e l’allenamento necessari per tuffarsi in qualunque sfida con il governo. Amante delle cravatte in seta di Hermès, dei sigari pregiati e dello scotch, Cardinale adora i dibattimenti in tribunale. E’ il tipo di persona che preferisce rimanere sempre in prima linea e pare incapace di restarsene tranquillo dietro una scrivania.
Cardinale è cresciuto nel quartiere di Hell’s Kitchen, a New York City, figlio di un pugile che faceva il ristoratore: suo padre e quattro zii gestivano il Delsomma’s restaurant sulla 47th street, un ritrovo popolare per gli amanti del teatro , il vecchio pubblico del Madison Square Garden e i gangster del west side. Il padre di Cardinale allenava anche i pugili e Tony era cresciuto sotto il suo sguardo attento, imparando a saltare, a schivare, a sferrare destri e a tirare ganci sinistri. La boxe costituiva l’argomento principe delle discussioni al ristorante a casa sua, un appartamento in stile vagone ferroviario al secondo piano di un palazzo sulla 47th street.
Tony Cardinale frequentava i Forty-sixth street Guys, una versione molto più realistica e terra terra di quelle bande di strada che il musical west side story ha presentato con i colori affascinanti.
Il giovane Tony è cresciuto guardando la città che passava attraverso le porte del ristorante della sua famiglia; pugili,gangster, giocatori d’azzardo, uomini d’affari. Ed è lì che gli è balenata l’idea di diventare avvocato. Lui era estasiato dal modo attraverso il quale suo padre guardava gli avvocati ed è per tale motivo che un giorno si presentò al padre confidandogli questo sogno.
A dir la verità il sogno era condiviso dal padre a tal punto da aver perso il conto di quante volte gli aveva detto che sarebbe stato meraviglioso.
Ha provato ad iscriversi alla NYU, alla Columbia e alla Fordham ma solo a Boston, presso la Suffolk Law School, trovò posto. Infaticabile, tony lì creò una rivista di giurisprudenza. In coppia con Kenneth J. Fishman lavorò per il famoso difensore Lee Bailey. Quest’ultimo definì Cardinale l’Uomo dei Fatti per la sua abilità nello sviscerare una causa e rintracciare gli errori del ragionamento della parte avversa. Aveva una notevole fiducia in se stesso tanto da aver portato lo stesso Bailey a definirlo “uomo con le palle”.
Dopo aver lavorato per 5 anni per Bailey, Cardinale si mise in proprio lavorando in trincea ed accumulando, negli anni ottanta, sempre più esperienza in tribunale. Il suo primo cliente fu un mafioso di fama e precisamente Jerry Angiulo. Fu la sua grande occasione poiché si trattava di un caso di serie A raccontò a Dick Lehr e Gerard O’Neill autori del best seller Black Mass ispiratore dell’omonimo film interpretato da Jhonny Depp.