L’AQUILA – Circa 6
Un’azione scenico musicale dall’alto profilo artistico che ha visto protagonisti 8 ragazzi richiedenti asilo ospiti dei Progetti SPRAR di L’Aquila e Pizzoli insieme ai 40 professori dell’Orchestra Sinfonica Abruzzese con alcuni elementi dell’Orchestra Giovanile Abruzzese con un ensemble di percussionisti solisti formato da elementi dell’orchestra e giovani del Conservatorio Casella, tutti diretti dal maestro Tonino Battista, impegnati nell’esecuzione in prima assoluta dell’opera del 2013 Il mare di Sicilia che Carlo Crivelli, fra i più premiati compositori del panorama italiano, ha dedicato a chi muore in quelle acque e che ha affermato a proposito di questo allestimento: “Non poteva avere battesimo migliore questo mio Concerto, dedicato alla tragedia di chi, in un mare bellissimo come quello di Sicilia, perde la vita mentre cerca un futuro”.
Uno spettacolo che ha emozionato e commosso il pubblico trascinato lungo le rotte dell’Africa occidentale e subsahariana, dal Mali attraverso l’Algeria, dalla Nigeria attraverso il Niger, e dalla Libia alla volta dell’Europa, nel Mediterraneo in una traversata troppo spesso drammatica che sta trasformando il Mare Nostrum in un cimitero.
E poi il miraggio, l’Italia, e la realtà, Lampedusa e le nuove difficoltà di una vita da ricostruire.
Tutto questo hanno raccontato con voce, in italiano e nelle lingue di origine, e azioni sceniche 8 ragazzi richiedenti asilo provenienti da Nigeria, Mali, Guinea e Costa d’Avorio, ospiti all’Aquila e Pizzoli dei Progetti SPRAR – Sistemi di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati – Battiti di integrazione e Parole dal mondo gestiti dall’Arci territoriale.
Guidati dai registi Manuele Morgese e Rolando Macrini, Abdoul, Adama, Arouna, Ali, Issouf, Moussa, Solo e Silvester hanno messo in scena la propria storia e l’hanno offerta ad un pubblico attento ed empatico, capace di accogliere questo racconto duro e reale, che sfruttando la bellezza della musica, del teatro e della visual art del regista Luca Cococcetta, è riuscito a toccare nel profondo i presenti come dimostra il tributo di mezz’ora totale di applausi che il pubblico delle due serate ha rivolto agli “attori non attori” e all’Orchestra.
“Speriamo che questo progetto ci aiuti a diventare più consapevoli delle tragedie che ci sono alle spalle di chi parte alla volta dell’Europa costretto ad abbandonare la propria casa ed i propri cari – ha affermato alla fine dello spettacolo Andrea Salomone, responsabile dei progetti Sprar per l’Arci territoriale dell’Aquila -. Questi ragazzi hanno condiviso con forza e passione ricordi fatti di paura e di stanchezza, racconti che ci hanno emozionato, che ci hanno fatto toccare con mano le storie drammatiche di chi parte per affrontare un viaggio lungo di cui spesso non si conosce la fine. I racconti che abbiamo ascoltato, visto e vissuto con i ragazzi devono servirci da lezione” ha concluso.
“La reazione del pubblico alla fine dello spettacolo, gli applausi e la commozione palpabile dimostrano che l’arte e la bellezza sono veri strumenti di pace e comunicazione universale e il progetto, co-prodotto in clima di grande collaborazione da ISA e TeatroZeta e inserito nella prestigiosa cornice de ‘I cantieri dell’Immaginario’ del Comune dell’Aquila, ha il merito di rendere in chiave artistica la realtà tragica di chi guarda all’Italia e all’Europa come luoghi di pace e diritti. Per l’ISA è stato un onore eseguire in prima assoluta un Concerto tanto significativo del Maestro Crivelli e condividere la scena con questi 8 richiedenti asilo presenti nel nostro territorio, dando vita ad uno spettacolo dall’altissimo profilo artistico e sociale” ha commentato il presidente dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese, Antonio Centi.
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