Il 7 agosto,al Parco del Castello, Gruppo e-Motion porterà in scena lo spettacolo per bambini e adulti :Il vento e la fanciulla
L’AQUILA – Lunedì 7 agosto ,alle ore 21.30 al Parco del Castello, (in caso di maltempo Auditorium del Parco) ultimo appuntamento con la danza per I Cantieri dell’Immaginario. A proporlo il Gruppo e-Motion diretto da Francesca La Cava, che ha presentato, in questa edizione, uno spaccato di grande interesse del panorama coreutico internazionale.
In scena, Il vento e la fanciulla, spettacolo per bambini e adulti prodotto da ASMED- Balletto di Sardegna, compagnia di danza che è riuscita a creare un repertorio originale puntando sempre sulla qualità e sulla diversificazione delle proposte che vanno dal neoclassico al contemporaneo, avvalendosi di coreografi e danzatori illustri della scena italiana e internazionale, tra cui Tere O’Connor, Phyllis Gutelius, Massimo Moricone, Françoise André, Robert North, Mauro Bigonzetti, Enrica Palmieri, Mario Piazza, Gabriella Borni, Dino Verga, Francesca La Cava, Guido Tuveri.
Per questa nuova produzione firma la regia Senio Giovanni Barbaro Dattera. Coreografia Cristina Locci; musica di Michele Uccheddu, interpreti Matteo Corso, Senio Dattena, Cristina Locci, Luana Manoddi, Sara Manca.
I costumi sono stati realizzati da Stefania Dessi con le allieve dell’Istituto Professionale per i Servizi Sociali “Sandro Pertini”di Cagliari.
La storia
La storia che ci raccontano viene dalle sterminate piane della Mongolia selvaggia, dove il vento batte la terra per miglia e miglia senza trovare ostacoli; dove le fiabe sono improntate a narrazioni fantastiche di magici laghi, acque incantate e animali prodigiosi, ma pure a storie magico-religiose centrate sul lamaismo, o a curiose rivisitazioni locali di favole celebri.
Qui la storia inizia con il sibilo penetrante del Vento, e con il rapimento di una principessa ad opera di un crudele Negromante. Inevitabile il dolore del Re e della Regina. Inevitabile l’inseguimento del Negromante da parte del Principe amoroso. A popolare la narrazione anche un mostro mitologico, un oracolo, un Re senza volto, due armatissimi guardiani del Negromante ma, soprattutto lui, il Vento.
Il risultato è una realizzazione altamente spettacolare di questa fiaba danzata. Il Vento è guida e consigliere, prima ancora salva e incita, in ultimo è deus ex machina. Risolutore in positivo della storia. Il Vento e la Fanciulla è una fiaba che prende spunto da antiche leggende Mongole ed è sempre all’immaginario figurativo mongolo che la Compagnia si è ispirata per i costumi dei personaggi, sontuosi e raffinatissimi.
È una fiaba che ha tutte le caratteristiche della fiaba tradizionale, compresa quella di rivolgersi a un pubblico eterogeneo di piccoli e grandi, perché le fiabe sono per tutti e soprattutto, a dirla con Calvino, perché “le fiabe sono vere”.