Podda: “Un’opportunità enorme per l’intero Abruzzo. Un traguardi che premia lo sforzo collettivo di una comunità e di un territorio”
L’AQUILA – “La proclamazione della città dell’Aquila a Capitale della cultura 2026 è un’opportunità enorme per l’intero Abruzzo”. Lo ha detto il presidente di Confindustria L’Aquila Abruzzo Interno, Riccardo Podda, dopo il riconoscimento del ministero della Cultura ottenuto dal capoluogo abruzzese. “Un traguardo”, ha dichiarato Podda, “che premia lo sforzo collettivo di una comunità e di un territorio che si concretizza in una visione territoriale e di sviluppo prospettico. L’Aquila è, oggi, più che mai modello di un rapporto sinergico tra cultura, sviluppo e innovazione a servizio del rilancio delle zone interne e dell’Appennino grazie anche a realtà importanti come l’Università degli Studi dell’Aquila, il Gssi, l’Infn, i poli scientifici e tecnologici di eccellenza, la Casa delle tecnologie emergenti e la rete industriale e produttiva locale, che ne fanno centro di saperi e di ricerca continua. Il programma presentato valorizza le risorse e la rigenerazione urbana e immagina una “città multiverso” che si apre al territorio, alle città e alle regioni limitrofe generando benefici in termini di inclusione sociale, sviluppo della dorsale appenninica, competenze diffuse, creatività coesione sociale e inclusione delle aree periferiche. Obiettivi”, aggiunge Podda, “che ricalcano la Nuova agenda europea per la cultura e lo sviluppo sostenibile comunitario. Rivolgo i più sentiti complimenti all’amministrazione comunale, al sindaco dell’Aquila,Pierluigi Biondi, e alla squadra di professionisti che ha lavorato alla stesura del dossier per il risultato raggiunto e per aver gettato le basi per una nuova crescita futura della città dell’Aquila e dell’Abruzzo nella sua completezza”.
“Un traguardo che, ne sono certo, valorizzerà ancora di più le aree interne”, afferma il delegato dell’area aquilana di Confindustria, Ezio Rainaldi, “andando a completare quel processo di ricostruzione non solo urbana del territorio, ma sociale e culturale. Parliamo di zone duramente colpite dal sisma del 2009 e del 2016, che per troppi anni hanno rischiato lo spopolamento e l’abbandono. Come Confindustria siamo pronti a collaborare nella progettualità che, da oggi al 2026, si svilupperà intorno a L’Aquila Capitale italiana della cultura, con impegno e concretezza”.