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L’Aquila, il Comune ospita famiglie afghane in fuga dal regime talebano

da Marina Denegri

Biondi: “Negli occhi di bambini e adulti ho riscontrato forza e speranza, che sono certo saranno il motore per ricominciare una nuova vita”

BiondiL’AQUILA – Sono giunti questa mattina all’Aquila trentuno cittadini afghani fuggiti a seguito dell’insediamento del regime talebano nel loro Paese. Quattro nuclei familiari saranno alloggiati in appartamenti del Progetto Case, realizzati a seguito del terremoto del 6 aprile 2009, concessi dal Comune, mentre gli altri saranno destinati in strutture deputate all’accoglienza di stranieri. Tutti sono stati sottoposti a vaccino a seguito di un periodo di quarantena dopo l’arrivo in Italia.

Il sindaco del capoluogo, Pierluigi Biondi, aveva manifestato al prefetto la disponibilità ad ospitare una o più famiglie che nelle scorse settimane sono state assistite nelle strutture di prima accoglienza presenti sul territorio regionale.

È stato particolarmente toccante ascoltare le storie di intere famiglie costrette ad abbandonare affetti, amicizie, e tutto ciò che le legava alla propria terra. Negli occhi di bambini e adulti, però, ho riscontrato forza e speranza, che sono certo saranno il motore per ricominciare una nuova vita, continuare a godere di libertà che improvvisamente sono state negate a causa dell’oscurantismo talebano e costruire un futuro”.

“La nostra comunità sono certo che solo saprà dare il benvenuto a queste persone ma anche contribuire a un graduale processo di integrazione in una terra accogliente e inclusiva, che ben conosce le difficoltà di una rinascita dopo un trauma tanto doloroso quanto repentino quale è stato il sisma 2009. Abbiamo ricevuto molto, dalla comunità nazionale e internazionale, nel momento più duro della nostra storia: siamo pronti a restituire, con altrettanta generosità e amorevolezza. Con il pieno sostegno delle forze della maggioranza questa amministrazione si è mostrata pronta a fornire ospitalità e con la stessa convinzione fornirà il proprio contributo per sostenere quanti sono giunti in questa terra alla ricerca di una nuova opportunità di vita, di serenità e normalità”.

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