Le istituzioni scolastiche potranno autorizzare la dad per gli alunni in in situazioni che comportano una prolungata assistenza sanitaria
L’AQUILA – Le istituzioni scolastiche potranno autorizzare la didattica a distanza per gli alunni che hanno in famiglia genitori in precarie condizioni di salute, che comportano una prolungata assistenza sanitaria. Lo ha assicurato l’Ufficio scolastico regionale per l’Abruzzo al sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, che qualche giorno aveva sollevato il caso allo stesso ente, in seguito alla segnalazione di alcune pazienti che necessitano di terapie salvavita continua. “In questo momento così difficile per l’emergenza sanitaria, che mette a dura prova anche il tessuto sociale della nostra città e del nostro territorio, è indispensabile che i pazienti che devono sottoporsi a cure ospedaliere impegnative e frequenti vengano tutelati anche sotto il profilo dell’istruzione per i loro figli – ha spiegato il sindaco Biondi – il malato immunodepresso non può rischiare di scoprirsi anche positivo al covid-19 ed essere impossibilitato ad uscire per settimane, saltando così le sedute salvavita. E, d’altro canto, si troverebbe costretto a stare in casa insieme con i bambini che, in assenza di didattica a distanza, sarebbero certamente penalizzati sotto il profilo dell’apprendimento scolastico”.
In risposta alla problematica palesata dal sindaco, l’Ufficio scolastico regionale (ambito territoriale per la provincia dell’Aquila) ha chiarito che “resta ferma la possibilità che le istituzioni scolastiche, qualora in possesso della richiesta dei genitori dell’alunno di attivazione della didattica a distanza e della certificazione medica attestante la presenza di un convivente dell’alunno in condizione di fragilità, di mezzi idonei e, soprattutto, se in grado di gestire materialmente la complessità di eventuali soluzioni organizzative, possano nella propria autonomia mettere in atto soluzioni analoghe a quanto si prevede per gli alunni cd. fragili o in quarantena”.
“Pertanto – ha affermato ancora Biondi – le famiglie in tali situazioni possono chiedere alle scuole l’attivazione della didattica a distanza. Ringrazio la direttrice dell’Ufficio scolastico regionale, Antonella Tozza, e il dirigente dell’ambito territoriale della provincia, Massimiliano Nardocci, per aver fatto tempestivamente chiarezza sulla questione, consentendo così a tante famiglie, che vivono già di per sé una difficoltà estrema per la presenza genitori alle prese con gravi rischi di salute, di poter assicurare la dovuta didattica ai figli in condizioni di parità con gli altri alunni”.