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L’Aquila, De Santis critica la distribuzione di fondi a pioggia alle Associazioni culturali

da Redazione

L’AQUILA – Lelio De Santis,Segretario regionale – Italia dei Valori interviene  sulla mancanza di programmazione nella distribuzione di fondi regionali alle Associazioni culturali e  sottolinea  l’assenza di un vero Assessore regionale delegato.Si legge nella sua nota:

La Giunta regionale in data 21 Dicembre ha distribuito con una delibera di impegno 293 mila euro a favore di 37 Associazioni per eventi svolti nell’anno 2015 e, nei prossimi giorni, distribuirà 1,4 milioni a diversi Enti per finanziare attività già svolte solo sulla base della loro rendicontazione.

Le Associazioni culturali – tutte – hanno bisogno di sostegno finanziario, ma hanno anche il dovere di produrre fatti culturali capaci di autofinanziarsi, attirando per la loro qualità spettatori e visitatori.

La distribuzione di fondi a pioggia a fine anno è diseducativo sul piano culturale, perché demotiva lo sforzo progettuale, ed è immorale sul piano politico, perché prescinde da regole e criteri oggettivi oltre a cancellare quel minimo di essenziale programmazione.

La nostra Regione, ricca di storia e di arte, di istituzioni culturali importanti e di un associazionismo spontaneo e diffuso, merita un’attenzione maggiore sulla gestione delle politiche culturali, che richiedono una visione complessiva, ed un migliore e più trasparente utilizzo delle risorse finanziarie, che devono produrre ricchezza culturale e non solo soddisfazione delle richieste delle lobby territoriali.

Ancora più delicato è il tema dell’utilizzo delle risorse finanziarie quando il Consiglio Regionale si appresta ad approvare un Bilancio preventivo ingessato, che sostiene il pareggio delle spese con una discutibile previsione di entrata di 1,5 miliardi, derivante da un Avanzo di amministrazione incerto!

Non aiuta certamente il rilancio delle politiche culturali l’assenza di un vero Assessore regionale con una delega piena: mi permetto di suggerire al Presidente, Luciano D’Alfonso, di risolvere questa anomalia tutta abruzzese dimostrando di credere veramente alla cultura come fattore identitario e volano di crescita del territorio dell’intera Regione.

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