L’AQUILA – E ‘partita ieri con la notizia dello stanziamento di 1,2 miliardi di euro votato in Senato la terza edizione del Salone della Ricostruzione, visitabile a L’Aquila da fino a domenica presso il complesso ex Italtel. Al taglio del nastro con un pizzico di ottimismo in più, manifestato dall’utilizzo della fascia da parte del sindaco di L’Aquila Massimo Cialente, che in segno di protesta contro burocrazia e attese, l’aveva riconsegnata al presidente Napolitano con un gesto eclatante di qualche tempo fa. Saluti di rito e poi subito il primo convegno, La Ricostruzione in Abruzzo: lo stato dell’arte.
L’incontro, moderato dal giornalista del Messaggero Paolo Mastri (aquilano e autore di due libri sul tema del terremoto), ha visto la partecipazione di tutte le voci abruzzesi e nazionali della filiera edile, della ricostruzione aquilana e del cratere, dei rappresentanti istituzionali con le conclusioni affidate al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giovanni Legnini.
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanni Legnini. “Quando si ha di fronte un obiettivo difficile si deve creare un senso di comunità e adesione all’obiettivo che sia condiviso, di consapevolezza degli obiettivi che si vogliono raggiungere. Ogni momento come questo è utile per la causa dell’Aquila, della ricostruzione, del cratere e della regione. Il senso di sfiducia si deve superare: quando un Governo e un Parlamento, in un momento di grande difficoltà, riescono a reperire una risorsa iscritta al bilancio dello Stato e destinata in modo specifico, la sfiducia deve lasciare spazio alla fiducia. Trovare copertura non è facile, abbiamo raschiato il fondo del barile del bilancio pubblico e ci attende un gorgo fiscale problematico. Il provvedimento c’è e questo è positivo, bisogna ora ridurre i lati negativi, come il fatto che le risorse siano spalmate su un tempo eccessivo, ma ci stiamo lavorando e ho l’impegno dell’esecutivo che si farà al meglio. Il risultato è importante e positivo, ora c’è il problema enorme del completamento della risorsa fino a 10 miliardi. Cosa si può fare? Occore una somma importante. Alimentare polemiche e divisioni non è utile a nessuno, nelle stanze del potere esecutivo e legislativo si è ingenerato il convincimento che i soldi siano stati spesi perché negli anni si è detto che qui si era dato tutto. Deve tornare nella testa dei decisori che è stata fatta metà strada e che l’altra metà si deve fare”.
Massimo Cialente. Queste le novità direttamente da una voce autorevole e abruzzese del governo, che ha avuto ripercussioni sul Salone: “Ho rimesso la fascia per il provvedimento votato al Senato – ha detto il sindaco Cialente – Perché vogliamo guardarlo con ottimismo. In città la ricostruzione sta partendo, quella che è urgente è la ricostruzione sociale, per questo inviterò le forze economiche cittadine a contribuirvi con un fondo di solidarietà che possa aiutarci a liberare L’Aquila dagli spettri che fino ad oggi non le hanno consentito di avere un futuro”.
Gianni Frattale Ance L’Aquila. Ottimismo, ma moderato da parte della categoria edile: “Il Primo Salone era quello del fervore con la ricostruzione da pianificare – ha detto il presidente di Ance L’Aquila Gianni Frattale – Il secondo quello dell’impazienza, con la ricostruzione periferica pianificata ma un ingorgo burocratico da semplificare. Questa è l’edizione dell’incertezza, in cui scopriamo che dobbiamo stare fermi per un giro perché non ci sono fondi. Ricostruire in 5 anni è tecnicamente possibile, chi si occupa di economia territoriale sa che per conservare un tessuto economico e territoriale si deve ricostruire in cinque anni e 4 sono già andati. La città piena di gru, un messaggio di speranza è quello che vogliamo lanciare da questa edizione. Gli imprenditori sono pronti, vorremmo sentire la stessa determinazione dalla forze politiche”.
Guido Liris Provincia L’Aquila. Il terzo Salone è anche quello dell’unione dei fronti: “Rivedere Cialente con la fascia è un messaggio importante per tutta la città, rivedere una bandiera sul Comune e la fascia sono messaggi positivi – ha affermato Guido Liris, assessore provinciale alla Mobilità dell’Aquila – Ma in quanto istituzioni dobbiamo verificare ogni singolo passo avanti nel percorso di ricostruzione, perché la madre di tutte le battaglie sarà avere la garanzia di un miliardo l’anno fino al 2018. Avere la certezza che la città rinasca”.
Auspicio sentito anche dall’Ance Nazionale: “E’ un auspicio fortissimo – ha detto Angelo De Cesare, vice presidente – tutta la categoria si deve muovere per fare in modo che accada. Un altro auspicio forte è che tutta la categoria possa finalmente a tornare a muoversi nel cantiere che L’Aquila sarà, perché c’è bisogno di rinascita sociale e questa sarà possibilke quando tornerà anche la città”. Non la città com’era, ma L’Aquila dov’era e in chiave smart city, così dicono i giovani dell’Ance Abruzzo per bocca di Federico De Cesare: “La città deve rinascere in tempi brevi, anche se a ben guardare sarà difficile, proprio per questo tale processo deve investire e riguardare soprattutto noi giovani. Spero che L’Aquila diventi un modello come Berlino, una felice fusione fra antico e moderno, la ricostruzione è una grande opportunità che ciò accada”.
Roberto Di Vincenzo Carsa. Ottimismo e unione: “L’Aquila riparte è stato uno slogan giusto: è importante dare un messaggio ottimistico per segnare un nuovo passo ai tempi – così Roberto Di Vincenzo, presidente Carsa Srl – Per vincere la contraddittorietà che si percepisce intorno alla ricostruzione le istituzioni devono muoversi all’unisono. E’ indispensabile che ci sia unità, il Salone ha voluto dare un esempio, unendo tutte le forze in campo, anche le istituzioni devono farlo. E si deve fare in modo sostenibile, siamo la prima fiera realizzata con materiali riciclati e riciclabili: questo è un auspicio per una ricostruzione sostenibile, che diventi una delle industrie del futuro di questa città”.
Luana Patricelli, Bologna Fiere-Saie. Unione e sinergie, importante è quella con Bologna Fiere e Saie: “Nel 2012 lanciammo lo slogan ricostruiamo l’Italia, poi ci fu il terremoto – ha detto Luana Patricelli parlando a nome della sigla emiliana – quest’anno lavoriamo con better bilding, titolo del programma per ricostruire sostenibile, all’unisono con quanto sta facendo in America il presidente Obama, un esempio che ospiteremo al Saie. La sfida del Saie 2013, che si terrà a Bologna dal 16 al 19 ottobre, è offrire un contributo concreto per la ripresa nel comparto edilizio e nell’occupazione, per la tutela del territorio chiamando a raccolta tutte le parti sociali, imprenditori, associazioni, centri di ricerca e università, perché la filiera si riorganizzi e operi”.
Marco Fanfani, presidente Carispaq: “Il Salone dimostra quanto sia importante lavorare con esposizioni e fiere per muovere il territorio, portando nuova vita in spazi cittadini da destinare a nuovo utilizzo. I partner sono importanti e devono dare una svolta, questa iniziativa deve decollare definitivamente in un panorama nazionale”.
Lorenzo Santilli, Unioncamere ha lanciato due proposte: “La prima: siccome si sta sperimentando in varie parti di Europa un’area a burocrazia zero, che non significa eliminare i fardelli, ma i tempi e i percorsi farraginosi per agire. La seconda è fare in modo che la Regione diventi garante economico per lo Stato, facendosi girare la rata dei fondi da impiegare e spenderli senza troppe attese”.
Antonio D’Intino Ance Abruzzo. Dura la presa di posizione dell’Ance Abruzzo per bocca del presidente Antonio D’Intino che ha avviato i lavori del workshop con una provocazione al grido di “Ridateci Bertolaso, non la persona, ma il metodo”. Un concetto che D’Intino ha spiegato così: “Il governo con Bertolaso era qui, 24 ore su 24. Ora tutto è passato agli enti locali, ma ora le cose non vanno in modo soddisfacente. Chiedo che sia almeno ripristinato un comitato operativo, che dica, magari in streaming quante pratiche vengono evase dal genio, i contributi ammessi, i progetti presentati, i cantieri avviati, quelli conclusi, quante imprese sono state pagate e quanti cittadini sono rientrati a casa e abitazioni lasciate dalle famiglie. Così i cittadini saranno informati e sapranno di chi è la responsabilità di ritardi e inadeguatezza per colpa di altri. Spero che non corrano mesi per far nascere questa struttura”.
Tempi rapidi promettono gli Uffici speciali per la Ricostruzione de L’Aquila e del Cratere, operatività e task force, unico modo di chiedere altri fondi è spendere bene le risorse a disposizione. Difesa del lavoro fatto, da parte dell’Ufficio Speciale della Ricostruzione de L’Aquila: 10 miliardi per le periferie, ha spiegato come funzionano gli uffici speciali, come hanno stabilito le regole, con quale personale e che competenze hanno, no alle polemiche e a metodi sorpassati dai fatti e dalla politica.
Giorgio De Matteis, Regione Abruzzo. Cominciare ad agire, ha chiesto anche il vice presidente del Consiglio regionale Giorgio De Matteis: “Speriamo che si chiuda il folklore e si passi alla possibilità reale. La richiesta aquilana era condivisibile, ripristinare il meccanismo cassa depositi e prestiti che funziona per l’Emilia Romagna. Serve un impegno serio per avere una ricostruzione seria ed efficace”.
Emilio Nusca, coordinatore dei sindaci del Cratere: “Si deve avviare la ricostruzione perché riparta lo sviluppo della città dell’Aquila altrimenti arriveremo tardi anche per quella ricostruzione. Dobbiamo fare uno sforzo e cercare di capire che modello di sviluppo dare al territorio e mettere insieme energie e dare il via ai progetti necessari per riattivare la vita a tutti i livelli”. Riportare vita, ha invitato anche Roberto Marotta, presidente dei Consorzi Centri storici aquilani: “Aver lasciato la ricostruzione dei centri storici alla fine è pazzesco, perché molti abitanti aquilanio lo sono solo sulla carta e siamo profondamente arrabbiati per questo”.
Paolo Buzzetti, presidente dell’Ance Nazionale: “Bisogna agire per evitare al nostro paese il declino – ha detto – Bisogna impegnarsi per riuscire a fare impresa, abbattere le barriere che ci sono, ottenere le risorse per riattivare l’economie, fare intervenire la cassa depositi e prestiti, sollecitare finanziamenti che rispecchiano la funzione storica della cassa depositi e prestiti tramite il risparmio postale. Il recupero va costruito anche dal punto di vista sociale, guardando al futuro, allora L’Aquila e il terremoto stanno in cima a quelli che possono essere interventi pubblici a favore della ripartenza dell’occupazione, non possono esserci ingombri e altri impedimenti. Le imprese tornino a costruire e lo facciano in qualità.
La partnership strategica tra il Salone della Ricostruzione e il SAIE di Bologna, la più importante manifestazione del settore, si rivela perciò decisiva perchè conferma l’impegno in tal senso di tutta la filiera della costruzioni italiane a voler ripartire. L’Aquila dovrà essere il cantiere migliore di tutta Europa, più avanzato per tecnologie, sicurezza del lavoro e standard. Un esempio da seguire e da mostrare”.
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