Si è svolta domenica 15 aprile a Villa Sant’Angelo. L’intero ricavato della cena è stato destinato al progetto Ali per il Venezuela
L’AQUILA – Si è svolto domenica 15 aprile a Villa Sant’Angelo (L’Aquila) il 2° Convegno sulla Civiltà Contadina promosso da Acli Terra, dal Comune e dal CSI. L’iniziativa si è svolta nel Centro Sociale “Gaetano Bafile”, realizzato anche grazie ad una donazione degli abruzzesi del Venezuela dopo il terremoto del 6 aprile 2009, che lasciò sotto le macerie 17 vittime e distrusse il paese, che ora sta finalmente rinascendo. Dunque non casuale l’intitolazione della bella struttura a Gaetano Bafile, già fondatore – con Attilio Cecchini e Padre Ernesto Scanagatta – della Voce d’Italia di Caracas, testata non solo d’informazione per i nostri emigrati ma anche importante presidio di difesa della comunità italiana in Venezuela, specie nei difficili anni Cinquanta dello scorso secolo. Oggi il quotidiano, diretto da Mauro Bafile figlio del fondatore, è in versione digitale e continua la sua opera d’informazione e di promozione della cultura italiana.
Tornando al Convegno, che è stato moderato dal giornalista e scrittore Angelo De Nicola, i lavori hanno preso il via alle ore 17 con i saluti di Domenico Nardis, sindaco di Villa Sant’Angelo, Mons. Orlando Antonini, Nunzio apostolico nato a Villa Sant’Angelo, Ernesto Placidi, presidente Acli Terra, Oreste De Matteis, presidente del Circolo Parrocchiale e vissuto per 60 anni in Venezuela, e Pierluigi Biondi, già sindaco di Villa Sant’angelo e ora sindaco dell’Aquila. Commozione ed emozioni durante il ricordo che Lorenzo Coletti, presidente provinciale di Acli Terra, ha fatto di Remo Nardis, provetto “norcino” e grande cultore della lavorazione delle carni di maiale, aspetto questo della cultura contadina che ha ispirato un vero e proprio concorso a premi “Grande verro” tra produttori di salumi, con i riconoscimenti ai finalisti consegnati nel corso della manifestazione.
Sono seguite quindi le due relazioni previste dal programma, affidate a Mario Santucci e Goffredo Palmerini. Davvero assai interessante la relazione “Il ruolo della donna nella civiltà contadina”, svolta da Mario Santucci – economista, antropologo e cultore di musica popolare – che nel suo intervento ricco di richiami letterari e alle tradizioni, alla spiritualità, al rispetto della natura e alla saggezza del mondo rurale, ha messo a confronto la civiltà contadina con i suoi valori e il parossismo della modernità. In questa riflessione esaltando il ruolo della donna nella civiltà contadina, primario nella gestione dell’economia familiare, ma anche nei significativi eventi come nascita, matrimomio e morte, intesi nel loro senso profondo.
Una cultura, quella del mondo contadino, che sapeva dare il valore al tempo, all’attesa e all’ascolto, al ciclo delle stagioni, al rispetto della natura, alla comprensione dei suoi fenomeni. Dunque la sintesi della relazione con l’invito a recuperare, anche nella vita della società attuale, quel senso di comunità e di valori autentici propri della cultura contadina. Il pubblico, che ha riempito totalmente la grande sala della struttura, ha seguito con forte attenzione le intense argomentazioni proposte da Mario Santucci, salutandole con un prolungato applauso.
A questo punto Angelo De Nicola, anticipando un’iniziativa nel Centro “Gaetano Bafile” che vedrà protagonista il suo prossimo libro su una grande firma del giornalismo in Venezuela e nell’America Latina, con importanti riferimenti alla Voce d’Italia, ha dato la parola a chi scrive per la seconda relazione in agenda “L’emigrazione italiana in Venezuela. Ruolo sociale e culturale degli abruzzesi”. L’intervento, che qui di seguito si riporta integralmente, ha teso in particolare a focalizzare la forte contraddizione di un Paese ricco di risorse naturali e di potenzialità, qual è il Venezuela, con l’attuale drammatica situazione politica, economica e sociale che vede il popolo veneuelano ridotto alla fame e a problemi sanitari e sociali di estrema gravità.
Proprio in soccorso del popolo venezuelano, infatti, sono destinate le iniziative di questa giornata molto partecipata, che ha visto destinato l’intero ricavato della cena (per oltre 200 ospiti) al progetto ALI PER IL VENEZUELA, che meritoriamente da oltre tre anni raccoglie medicinali in tutta Italia e li recapita direttamente nel Paese latinoamericano secondo le priorità di bisogno. Il progetto, promosso dall’Associazione Latinoamericana in Italia (ALI) riconosciuta Onlus nel 2017, sta facendo cose davvero straordinarie per il Venezuela, con una rilevante risposta dall’Abruzzo – il presidente, Edoardo Leombruni, è un medico abruzzese che ha vissuto diversi anni in Venezuela – e dal resto d’Italia. Infine la cena, servita dalle volontarie dell’associazione ALI vestite con i colori nazionali del Venezuela, è stata allietata dai ritmi trascinanti della canzone napoletana, nella splendida preformance del Gruppo etnico “Napulammore”.
A cura di Goffredo Palmerini