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L’Aquila La Fontana Luminosa di viola per la giornata dell’Epilessia

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l’8 febbraio in programma il convegno “La solidarietà si propaga #Liberalaricerca” e uno spettacolo di danza a cura delle Associazioni sportive danno il via all’iniziativa

L’AQUILA – È in occasione della Giornata Internazionale dell’Epilessia (10 febbraio) che la Lega Italiana contro l’Epilessia (LICE) organizza a L’Aquila importanti iniziative di informazione e sensibilizzazione su una delle patologie neurologiche più diffuse: oltre 500.000, infatti, le persone colpite solo in Italia, mentre i casi registrati nel mondo sono circa 50 milioni.

Sabato 8 febbraio alle ore 17.30 presso l’Auditorium del Parco si svolgerà l’evento divulgativo “La solidarietà si propaga #Liberalaricerca” con la partecipazione di rappresentanti della LICE e del Kiwanis, autorità civili ed istituzionali contestualmente alla manifestazione “Balliamo per l’Epilessia” dei danzatori delle associazioni sportive: ASD Cam Federlibertas, ASD En Forma, ASD L’etoile, ASD Senza pensieri, ASD Academy L’Aquila dance, ASD Kg dance latino e Special Olympics Italia

Sabato 8 febbraio, a partire dall’imbrunire, la fontana luminosa “cambierà colore”: lo storico monumento verrà illuminato di viola, colore simbolo della lotta all’epilessia. L’iniziativa, organizzata da LICE, ha come obiettivo quello di accendere una “luce speciale” contro le false credenze e lo stigma e supportare la ricerca scientifica

“La solidarietà si propaga. #liberalaricerca” è infatti claim che la Lega Italiana Contro l’Epilessia (LICE) lancia quest’anno per sottolineare come il futuro di questa importante patologia neurologica vada costruito ogni giorno, passo dopo passo, con il supporto di tutti noi. Un gesto solidale, infatti, può diventare contagioso e fare la differenza nella vita delle oltre 500.000 persone che in Italia soffrono di questa impattante malattia.

“La ricerca scientifica ha fatto enormi passi avanti nella diagnosi e nella cura dell’epilessia –afferma il Dottor Alfonso Marrelli, Consigliere LICE Abruzzo, UOC Neurofisiopatologia – Centro epilessie Ospedale San Salvatore- ma c’è ancora tanto da fare, soprattutto per quelle forme di epilessia farmaco-resistenti di cui soffre il 30% dei pazienti. Il fatto che le crisi arrivino spesso senza alcun preavviso, potendo provocare traumatismi o altri tipi di conseguenze negative rende le persone con epilessia insicure, ansiose e dipendenti dagli altri. Ma non tutti possono contare sull’aiuto di una persona cara e l’assistenza socio-sanitaria sul territorio è ancora molto carente. Aiutare davvero le persone con epilessia significa finanziare e stimolare la ricerca, organizzare meglio i Centri specializzati su tutto il territorio nazionale, scoprire nuove strategie di cura e permettere equamente l’accesso alle terapie più innovative”.

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