Il Consigliere comunale dell’Aquila Daniele D’Angelo ha ricordato con affetto ed emozione la figura del fondatore dell’Asbuc
L’AQUILA – Presso la struttura polivalente di Collebrincioni si è tenuta la cerimonia per intitolare la struttura stessa a Franco Cianfrini, fondatore nel 1997 dell’Amministrazione Separata dei Beni di Uso civico (Asbuc) di Collebrincioni, con l’aiuto di Franco D’Angelo. Restato in carica come presidente dell’Asbuc per ben 15 anni, Franco Cianfrini ha realizzato i campi polivalenti e una struttura invidiabile, portando Collebrincioni a un alto livello sociale.
Si legge nella nota del Consigliere comunale dell’Aquila Daniele D’Angelo:
L’iniziativa della cerimonia, cui ho partecipato in rappresentanza del Sindaco Pierluigi Biondi, è partita proprio dall’Asbuc, con il presidente in carica Danilo Ciuffetelli. Con la mia collaborazione, si è attivato il nono Reggimento Alpini con la presenza del Colonnello Pietro Piccirilli, il quale ha omaggiato Cianfrini per i suoi trascorsi da alpino. La giornata è stata completata anche dalle esibizioni commemorative di un musicista componente della banda della Polizia di stato, Giulio Filippetti, che gratuitamente si è reso disponibile vista la fraterna amicizia che mi lega a lui. La cerimonia religiosa è stata celebrata dal parroco del paese Padre Manfredi.
Nel corso della cerimonia ho tenuto un discorso – che riporto di seguito nella versione integrale – in un’atmosfera carica di commozione. È poi intervenuto il presidente dell’Asbuc, Ciuffetelli. Cianfrini va ricordato anche per aver acquistato – con enorme sacrificio – la fabbrica dove lavorava da dipendente, l’Ipa spa, portandola in pochi anni ad essere una delle realtà economiche più attive della provincia aquilana. Va ringraziata anche la sua famiglia per aver dato il via libera e il sostegno alla cerimonia: la moglie Savina, i figli Fabio e Silvia e il piccolo Simone.
Intervento del consigliere comunale Daniele D’Angelo, in rappresentanza del Sindaco dell’Aquila
Amici e paesani tutti.
Parlare di Franco Cianfrini per me è un onore ma allo stesso tempo non è facile.
Mi scuso se parlo leggendo un foglietto che mi sono scritto la notte scorsa, ma pensare a lui, pensare alla sua assenza mi blocca il fiato come credo che stia accadendo ad ognuno di voi.
Oltre al fattore emotivo c’è da dire che si sta parlando di una persona fuori dal comune: io lo definisco un protagonista ed un maestro di vita. È dura pensare che non sia più tra noi, è bello sapere, però, che il suo passaggio in questa terra resterà nella storia di un paese che tanto amava e che sicuramente amerà ancora guidandolo da lassù; resterà il suo ricordo nella storia di quella parte produttiva della città che lo ammira e lo rispetta tutt’oggi per aver dato continuità ad un’azienda in via di dislocamento e quindi di chiusura.
Questa struttura da lui voluta, con la visione di un paese moderno, da oggi porterà il suo nome. Spero che questo, oltre a ricordarlo, serva ai giovani come esempio di vita. Ogni volta che si entra qui dobbiamo pensare che anche un orfano di un paese di montagna, nato nella realtà in cui versava Collebrincioni a pochi anni dalla fine di una delle peggiori guerre della storia, è riuscito, grazie alla sua forza, alla sua volontà ed alla sua intelligenza a prevalere su tutti i campi e prevale non solo per un riscatto personale ma per il bene di un’intera comunità della quale è sempre stato elemento aggregante; lui è stato l’uomo capace di stare al bar a giocare a briscola, di zappare l’orto e l’indomani partire per la Svizzera senza sapere una parola di tedesco di inglese e riportare commesse di lavoro a L’Aquila.
Mi rivolgo alla famiglia dicendo loro che possono essere fieri di ciò che è stato Franco e mi rivolgo a tutti i giovani: quando vi trovate davanti un ostacolo pensate a Franco e vi sarà più facile superarlo, ottenendo i giusti risultati.
Siate tutti un po’ più Franco Cianfrini ed il mondo sarà migliore.
Daniele D’Angelo
foto da pagina Facebook di Collebrincioni