Suggerite alcune linee guida al Commissario Chiodi.
Secondo Stefania Pezzopane, presidente della Provincia,è necessario coinvolgere tutte le forze in campo e riaprire il confronto con Enti ed Ordini Professionali per delineare un modello di ricostruzione.
Queste le sue parole:
… ritengo che nella concertazione delle linee guida bisogna partire da subito con il piede giusto. Condivido quanto il Commissario per la ricostruzione Chiodi ha affermato oggi. Prima di approvare le linee guida è opportuno riaprire il confronto con Comuni, Provincia ed ordini professionali per definire una strategia, un modello per la ricostruzione.
Il Commissario Chiodi è ancora in tempo per farlo. E’ necessario un maggior coinvolgimento di tutte le forze in campo e soprattutto una riflessione più approfondita sulla vision per il futuro del capoluogo e di tutti i comuni del cratere. Vanno chiarite e definite, ad esempio, alcune idee forza: ricostruire tutto dov’era e com’era, oppure, come ritengo più opportuno, ricostruire meglio di com’era, introducendo alcuni elementi d’eccellenza e di modernità nel tessuto dei centri storici? La ricostruzione deve diventare un’opportunità preziosa, per fare dell’Aquila e dei comuni del cratere centri d’innovazione tecnologica.La vera scommessa per il futuro sarà quella di conciliare storia e tradizione del territorio con la moderna tecnologia e con le forme della moderna architettura. Sarebbe un vero salto di qualità veder scorrere, ad esempio, internet veloce nel cuore della città antica e nei borghi medievali della provincia, o concentrare gli investimenti verso attività legate al risparmio energetico. Fondamentale è poi l’idea dell’Aquila città territorio. Molti sindaci del cratere hanno lamentato nei giorni scorsi una scarsa attenzione, nelle linee guida, nei loro confronti. L’Aquila è già di fatto un capoluogo policentrico. Le frazioni e tutti gli altri borghi della provincia non sono entità staccate, ma funzionali, sinergiche. Basti pensare al ruolo che hanno assunto di recente alcuni nuclei urbani, come Bazzano, solo per fare un esempio, in cui presto sorgerà la Biblioteca provinciale e insieme ad essa un nuovo polo culturale.
È chiaro si sta delineando un nuovo modello urbanistico e di convivenza, da cui le linee guida non possono prescindere. Le attuali proposte rischiano di compromettere questa nuova visione. In base a ciò vanno anche ripensati i servizi, la viabilità, i collegamenti. Una delle nostre idee forza, che potrebbe essere inserita nel piano per la ricostruzione, è la valorizzazione dell’asse ferroviario L’Aquila-Sulmona, da sfruttare anche come metropolitana leggera per collegare meglio le due città e tutti i comuni e le frazioni che si snodano lungo l’asse. Insomma immagino una città che valorizzi il suo ruolo di città capoluogo, senza arroccarsi dentro le mura. Una città che si apra al vasto territorio, sia stabilendo un nesso con tutti i Comuni dell’antico Comitatus Aquilanus e con le altre realtà della provincia, Sulmona e Alto Sangro, Avezzano sia costruendo un ponte tra Roma e la provincia aquilana, collegando le due sponde del Tirreno e dell’Adriatico”.