L’AQUILA – Si è svolta ieri mattina a L’Aquila,nell’Aula Consiliare, la premiazione della vincitrice del concorso per la realizzazione del logo del Progetto ‘Italia 2019’.Il primo premio, di 3 mila euro euro, è stato vinto dall’aquilana Valeria Ludovici, una specializzanda in medicina interna, che ha creato un’Italia stilizzata costruita come una sorta di origami, dal gusto contemporaneo ed originale, a forma tridimensionale.Valeria Ludovici, oltre che dal Sindaco e dal Presidente Prato, è stata accolta dalla Senatrice Stefania Pezzopane e dagli Assessori Leone e De Santis.Il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente,in tale occasione , si è pronunciato sulla bocciatura della Città dell’Aquila a Capitale Europea della Cultura.
“Per la commissione – ha dichiarato il Sindaco Massimo Cialente – era difficile scommettere su questa Città. Se avesse dato l’ok, avrebbe dovuto assumersi la responsabilità che per il 2019 tutto sarà tornato al suo posto. Una conferma che il Governo in primis non ha mai dato.Se fossi stato io in quella commissione, francamente, non so se avrei potuto fare una scommessa simile: portare l’Europa in una Città che a dieci anni dal sisma e nonostante il crono programma della ricostruzione, probabilmente sarà ancora un cantiere.”Nonostante lo scetticismo espresso dalla commissione, in particolare dal membro Inglese, il dossier della candidatura aquilana ha, tuttavia, riscosso un grandissimo successo, regalando al team che l’ha prodotto le più sentite congratulazioni.Non sono passate d’altronde candidature blasonate come Urbino, ad esempio, fortemente appoggiata dal mondo intellettuale e che, forse, non meritava di uscire al primo turno. O la stessa Venezia.Una candidatura che, comunque, è stata condotta in assolo, nell’assenza più totale della regione Abruzzo, non solo dal punto di vista degli investimenti ma anche del mero sostegno morale.“Abbiamo sofferto un forte imbarazzo quel giorno: mentre noi eravamo in audizione – ricorda Cialente – le agenzie di stampa battevano l’arresto dell’assessore regionale alla cultura.”
Una notizia che ha evidenziato il senso di solitudine di questa città nelle sue battaglie ed il degrado cui il centro destra ha costretto la cultura, nella nostra Regione.
“Da questo momento, in questa Città – ha concluso il Sindaco – lavorerà una squadra volenterosa, pronta, entusiasta e decisa che andrà fino in fondo; non solo, infatti, non abbiamo sciolto il gruppo di AQ19 ma lo stiamo organizzando con nuove intelligenze, con nuove competenze e settori, perché L’Aquila possa giocare il massimo del ruolo possibile nel Progetto Italia 2019.”
Un progetto, promosso dall’Associazione delle Città d’Arte e Cultura (CIDAC )e presentato stamani dal Presidente, Ledo Prato, con lo scopo di valorizzare le sfide contenute nei dossier di candidatura presentati dalle città in corsa per la Capitale Europea della Cultura 2019, affinché le stesse pur se escluse, possano realizzare almeno una parte del proprio programma individuando strumenti e risorse nel nuovo ciclo di programmazione europea 2014/2020.
“Giusto pochi giorni or sono – ha dichiarato Prato – nel corso degli Stati Generali della Cultura promossi dal Sole 24 Ore, il Presidente del Consiglio Letta ha annunciato l’intendimento di istituire un comitato per individuare di anno in anno, una capitale Italiana della Cultura. Sulla base di tali intendimenti, diventa pertanto fondamentale valorizzare tutto ciò che le candidate hanno previsto per il 2019 tenendo bene a mente i prossimi appuntamenti cui l’Italia si apre al mondo: il 2014 a Napoli, con il forum mondiale delle città della cultura; il 2015 a Milano, con l’Expo; il 2019, infine, con la Città italiana Capitale Europea della Cultura.”
Il problema che potrebbe porsi è se le città candidate, giudicate non idonee dalla commissione e pertanto non ammesse alla fase finale, possano concorrere a quella che dovrebbe essere la Capitale Italiana della Cultura.La risposta parrebbe positiva, soprattutto sulla scia delle parole d’elogio espresse dalla commissione a proposito dei dossier di candidatura, tutti caratterizzati da un’altissima qualità dei progetti e da un forte carattere innovativo.
“Dobbiamo pertanto lavorare – ha concluso Prato – per mettere in moto un meccanismo virtuoso che non lasci spazio all’idea che c’è una competizione di serie A ed una di serie B e carpire l’opportunità che ci viene da Italia 2019: quella di concorrere ad offrire una dimensione del Paese che sia tutto in grado di accogliere l’Europa, sia in quella che sarà Capitale nel 2019 che nelle altre Città.”
Un incontro urgente col Ministro Bray, allora, per far conciliare i due percorsi e concertare le modalità col Governo affinché Italia 2019 e Capitale Europea della Cultura non si sovrappongano ma riescano a lavorare in parallelo.E intanto, in attesa di un percorso definitivo del Progetto, il logo è già stato creato, frutto di un concorso bandito dal CIDAC, che ha visto protagonisti ragazzi fino a 30 anni, provenienti dalle Città candidate a capitale Europea della Cultura 2019.
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