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L’Aquila nuovi alloggi: fissati i criteri di assegnazione

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L’AQUILA – Dopo una seduta durata più di 12 ore, il consiglio comunale ha stabilito i criteri di assegnazione dei nuovi alloggi del piano Case. Attraverso delle linee guida che tengano in maggiore considerazione disabili, anziani e famiglie sono stati stabiliti dei punteggi che serviranno per una prima graduatoria.

ULTIMA PAROLA ALLA PROTEZIONE CIVILE – I criteri stabiliti tuttavia non sono vincolanti in quanto è la protezione civile che avrà l’ultima parola. “Incertezza” è la parola espressa dal consigliere dell’Italia dei Valori, Angelo Mancini che teme che questa situazione possa portare ad uno spopolamento e conseguente fine della città. Per questo:

Dobbiamo fare delle scelte chiare per ridare speranza ai cittadini perchè nessuno lasci la città.

I CRITERI (PUNTEGGI) – Per le famiglie che hanno i figli questi i punteggi riconosciuti:

4 punti per ogni figlio a carico che abbia meno di 5 anni

3 punti per ogni figlio con età compresa tra 6 e 16 anni

2 punti per ogni figlio che non abbia superato i 19 anni

1.5 punti per ogni figlio che sia iscritto all’università.

Questi invece i punti assegnati per la presenza di anziani nel nucleo familiare:

5 punti in presenza di handicap grave

1 punto in più se si ha un’invalidità pari al 100%

Altri punteggi:

5 punti per le famiglie delle vittime

3 punti ai minori che hanno un solo genitore

1.5 punti per ogni componente della famiglia che sia lavoratore

1 punto ai residenti stabili da almeno 5 anni

2 punti ai residenti stabili da 10 anni

2 punti in presenza di una casa distrutta che sia di proprietà della famiglia

NODI DI DISCUSSIONE –  Ne sono emersi sostanzialmente due: il primo che riguarda la proprietà e l’altro la coabitazione. Nel primo caso ci sono state due posizioni contrapposte tra il coordinatore cittadino del Movimento per le Autonomie, Corrado Ruggeri che vede l’assegnazione in base alla numerosità delle famiglie come un modo per favorire gli insediamenti di popolazioni straniere e discapito dei cittadini aquilani. Di contro il consigliere di rifondazione, Enrico Perilli, che sostiene come queste famiglie rappresentino una strettissima minoranza delle famiglie residenti a L’Aquila e che pertanto non considerare questo fattore potrebbe penalizzare gli stessi aquilani.

Sulla questione della coabitazione invece c’è chi come Ruggeri sostiene come non si possa chiedere una convivenza forzata alle persone solo per dare un punteggio superiore (grazie al principio di coabitazione presente nelle linee guida).

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